IL MANCATO SCORRIMENTO DELLA GRADUATORIA DELL’AVVISO 20/2011 E L’ASSEGNAZIONE DI 35 MILIONI DI EURO AL CIAPI PER FINANZIARE IL PROGETTO PROMETEO SAREBBE AVVENUTO IN APERTA VOLAZIONE DELLA ‘LEX SPECIALIS’
Terremoto in vista nel settore della Formazione professionale.
Grane in vista per il progetto ‘Prometeo’ del Ciapi. Il finanziamento di 35 milioni di euro potrebbe essere messo in discussione per effetto dall’accoglimento da parte del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana in sede giurisdizionale del ricorso presentato dall’ente “Ted Formazione professionale”, rappresentato ed assistito dall’avvocato Carlo Comandè del Foro di Palermo.
L’amministrazione regionale avrebbe, quindi, violato l’articolo 4 ed il punto 8.3 dell’articolo 8 dell’Avviso 20/2011. È quello che, in buona sostanza, emergerebbe dall’Ordinanza n.23/2015 pronunciata dal Cga il 14 gennaio scorso.
Significa anche che le economie sopravvenute dalla prima annualità del richiamato Avviso 20, per effetto della revoca dell’accreditamento a taluni enti o della sospensione delle attività ad altri, avrebbero dovuto essere assegnate dall’amministrazione regionale in favore degli enti formativi utilmente collocati nella graduatoria dei soggetti idonei ma non finanziabili. E non è stato fatto. Anzi, le risorse recuperate – circa 35 milioni di euro – sono state assegnate al Ciapi di Priolo per finanziare il progetto Prometeo e perseguire finalità sicuramente diverse rispetto all’Avviso 20 per cui era stato stanziato quasi un miliardo di euro 8 di risorse comunitarie) per una programma formativo triennale.
Nello specifico, i giudici amministrativi di secondo grado in merito al ricorso n.811 del 2014 presentato da Ted Formazione professionale, hanno accolto l’istanza cautelare in primo grado. Sarà il Tribunale amministrativo di primo grado a fissare l’udienza di merito ai sensi dell’articolo 55, comma 10, del codice di procedura amministrativa per la definizione della intricata questione legata allo scorrimento della graduatoria dell’offerta formativa relativa alla prima annualità del piano triennale dell’Avviso 20/2011.
A violare la natura di ‘lex specialis’ dell’Avviso pubblico citato le istituzioni coinvolte a partire dal Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e la giunta regionale pro tempore. Coinvolti anche l’assessore regionale alla formazione professionale che all’epoca dei fatti era Nelli Scilabra e l’allora dirigente generale Anna Rosa Corsello.
Quindi, a seguito del provvedimento emesso dal Cga potrebbe ‘saltare’ il finanziamento del progetto ‘Prometeo’, assegnato dall’esecutivo regionale al Ciapi di Priolo per 35 milioni di euro.
Se si tiene conto della natura di “lex specialis” dell’Avviso 20, la violazione da parte dell’assessorato alla Formazione professionale sarebbe grave, atteso che è obbligo anche dell’amministrazione appaltante il rispetto delle norme contenute nel bando pubblico.
Il ricorso di ‘Ted Formazione professionale’ ha riguardato lo scorrimento della graduatoria dell’Avviso pubblico n.20/2011 e l’assegnazione delle economie, realizzate dall’amministrazione regionale sulla prima annualità del citato Avviso, in favore del Ciapi di Priolo per finanziare il progetto ‘Prometeo’ che ha violato, come dicevamo, il tenore letterale delle norme di cui al combinato disposto degli articoli 4, penultimo capoverso e 8, punto 8.3, penultimo capoverso, del citato Avviso pubblico n. 20.
La magistratura amministrativa di secondo grado ha valutato l’esistenza del ‘fumus boni iuris’, ad evidenziare l’illegittimità dei provvedimenti impugnati che emerge dalla lettura dell’ordinanza n.23/2015, allorquando si legge: “Considerato che ad una prima valutazione il ricorso appare assistito dal prescritto ‘fumus boni iuris’ con riferimento soprattutto al comportamento contraddittorio tenuto dall’amministrazione”.
La sospensione dell’efficacia riguarderebbe i seguenti provvedimenti:
-decreti del dirigente generale dell’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale, Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Professionale, n. 3131 adottato in data 24 giugno 2014 e n. 3396 del 3 luglio 2014,
-deliberazione della giunta regionale della Regione siciliana n. 374 del 18 novembre 2013 in quanto richiamata nei precedenti atti impugnati, nonché di ogni altro atto precedente, successivo o comunque connesso, anche se non conosciuto.
Il ragionamento è semplice, lo ribadiamo, le economie sopravvenute dalla prima annualità dell’Avviso 20, per effetto della revoca dell’accreditamento a taluni enti o della sospensione delle attività ad altri, avrebbero dovuto essere assegnate dall’amministrazione regionale in favore degli enti formativi utilmente collocati nella graduatoria dei soggetti idonei ma non finanziabili.
Difatti, il bene perseguito, oggetto del ricorso depositato al Tar di Palermo, dall’ente di formazione ‘Ted Formazione professionale’ coincide con il conseguimento dell’attivazione del proprio pacchetto formativo, in conseguenza dello scorrimento della graduatoria riguardante l’ambito formativo ‘Forgio’, per la provincia di Palermo, da disporre sulla base delle risorse finanziarie resesi disponibili.
Secondo quanto dimostrato dall’ente formativo, attraverso l’Ordinanza n.23/2015 del Cga, l’amministrazione regionale, e quindi la dottoressa Corsello (al vertice dell’amministrazione regionale all’epoca dei fatti), con l’assegnazione delle richiamate ‘economie’ al Ciapi di Priolo per finanziare il progetto ‘Prometeo’, prossimo all’avvio delle attività formative, avrebbe determinato inevitabilmente un pregiudizio grave ed irreparabile per l’Ente Ted Formazione Professionale, che ad oggi non ha conseguito alcuna somma – cui ha diritto – ai sensi di quanto stabilito dall’Avviso Pubblico n. 20/2011, in forza dello scorrimento della graduatoria.
Danno, peraltro, amplificato dalla circostanza che l’ente ricorrente ha assunto dal 2008, ai sensi della legge regionale n. 24 del 6 marzo 1976, personale a tempo indeterminato che non percepisce alcuna retribuzione a partire dal 2012. Personale che, ad oggi, si trova pertanto in condizione di estremo disagio sociale ed economico per effetto di una decisione assunta dall’amministrazione regionale in maniera illegittima.
Con l’Ordinanza emessa in favore di ‘Ted Formazione professionale’, la magistratura di secondo grado ha riconosciuto che la dottoressa Corsello, con l’adozione dei decreti dirigenziali n. 3131 del 24 giugno 2014 e n.3396 del 3 luglio 2014, avrebbe dettato una disciplina che si pone in manifesta contraddittorietà con le precedenti prescrizioni dell’Avviso Pubblico n. 20/2011, senza procedere, come avrebbe dovuto, alla revoca od all’annullamento delle citate disposizioni dell’Avviso 20/2011 al cui rispetto l’Amministrazione resta, quindi, vincolata.
Si apre adesso una nuova fase che mette al centro dell’attenzione la necessità di procedere allo scorrimento della graduatoria del più volte richiamato Avviso 20 che per il solo primo anno vale 35 milioni di euro.
Il che significa anche un importo complessivo di 35 milioni di euro che l’amministrazione regionale potrebbe ritrovarsi a dover mettere a disposizione a tutti gli aventi diritto, enti che collocati utilmente nella graduatoria della prima annualità dell’avviso pubblico, avrebbero dovuto beneficiare, con lo scorrimento, delle risorse che si andavano liberando.
Al Tar in sede di merito la decisione finale su quanto è emerso nella richiamata Ordinanza n.23 del 2015 del Cga. Di certo all’ente Ted Formazione dovrà essere riconosciuta la somma di 387.560,00 euro per realizzare la propria offerta formativa, relativa alla prima annualità con riferimento all’ambito formativo ‘Forgio’, da svolgersi nella provincia di Palermo. Somma che dovrà essere moltiplicata per tre a seguito del fatto che il piano ha durata triennale e che l’ente ha diritto a realizzare per intero.
Un effetto domino, difatti, rischia di abbattersi e che potrebbe scuotere il settore e riaprire il fronte delle polemiche politiche.
I 35 milioni di euro necessari per scorrere la graduatoria dove sarebbero finiti? Adesso con i conti come la mettiamo?
Sotto i riflettori potrebbe ritornare la scelta scellerata politica del presidente Rosario Crocetta e dei partiti che lo sostengono al Parlamento siciliano di trasferire competenze e finanziamenti al Ciapi di Priolo, assegnando una ‘insolita’ veste pubblica al settore della Formazione professionale infischiandosene di regole, vincoli e norme. E per un Governo, come quello del presidente Crocetta, nato sotto la bandiera della legalità, la botta potrebbe essere letale per la credibilità futura.
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Formazione, Cga accoglie ricorso Ted Formazione professionale. Governo trema, possibile buco di 35 milioni di euro?
By vedisotto7 Minuti di lettura
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