Pino Sciumé
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sulla legge Fornero per la parte che riguarda l’art. 24 che regola la fuoruscita dal mondo del lavoro. A breve si aspettano le motivazioni che hanno indotto i giudici a respingere la richiesta avanzata da oltre 500 mila cittadini per mezzo della Lega Nord. Pertanto chi vuole andare in pensione senza forti penalizzazioni sull’assegno di quiescenza dovrà continuare ad aspettare fino all’età di 67 anni.
Durissima la reazione a caldo di Matteo Salvini, segretario generale del Carroccio. “Questa Italia mi fa schifo e mi batterò per ribaltarla – ha dichiarato testualmente a Radio Padania – oggi muore la democrazia. E’ una vergogna. Vaffa….lo, senta tutta l’Italia. Non finisce qui. Il primo appuntamento di piazza dovrebbe rimanere tranquillo, ma sabato 28 febbraio Renzi deve andare a casa con le buone, ma non solo con le buone, perché questo sta sfasciando un paese …da parte della Consulta vediamo quali saranno le scuse formali. in Italia se uno cerca il cavillo lo trova sempre, ma questa è una presa in giro. Renzi starà stappando lo champagne ma ci sono milioni di italiani che speravano di non morire sul posto di lavoro, che speravano di poter andare in pensione dopo 40 anni di lavoro. E invece no. L’Italia è un paese del c…”.
Dai vertici dei partiti non è arrivata alcuna dichiarazione ufficiale, né il Governo ha speso una parola sulla vicenda. Le uniche voci sono arrivate dagli esponenti della Cgil, Cisl, Uil e qualche politico esperto che hanno ribadito la ferma volontà di apporre sostanziali modifiche al testo che ha prodotto gli esodati, i quota 96 e i lavoratori precoci.
L’ex ministro Fornero si è detta soddisfatta della sentenza, ma ha ribadito che ora il parlamento potrà apportare con tranquillità le eventuali modifiche alla legge che porta il suo nome: “Tamponare quella situazione gravissima in cui era a rischio il pagamento di salari e pensioni del mese successivo, fu il nostro compito che la politica ci ha lasciato volentieri per poi lavarsene le mani una volta riusciti a risanare. Oggi, invece, non c’è la stessa emergenza e questo governo le cose le sta facendo”.
Resta il fatto che la “svista” del governo Monti ha tuttora sulla coscienza ancora altri 150 mila esodati, oltre l’incubo degli attuali lavoratori che, pur avendo maturato i diritti dell’anzianità contributiva, dovranno attendere un’età anagrafica giudicata insopportabile e vessatoria. Staremo a vedere.
1 commento
Possiamo filosofeggiare quanto vogliamo, ma se non votiamo Grillo o Salvini non ci resta che piangere.
Lavoratore disoccupato quota 97 che si vede scippato l’assegno di pensione per essere distribuito con gli 80 euro a chi ha un lavoro.