La seduta del civico consesso di ieri sera non era valida per l’assenza giustificata del segretario comunale. Nulla è addebitabile al Consiglio, ché il dottore Amorosia, per quanto dichiarato da Leonardo Pitruzzella, aveva avvisato sulla sua indisponibilità solo qualche ora prima dell’inizio dei lavori consiliari. Non c’era il tempo per chiedere un sostituto.
La discussione si è, comunque, iniziata sulla esigenza di avere un vice segretario per evitare il ripetersi di simili episodi, tra l’altro non nuovi.
Nel dibattito, arriva la proposta di Giovanni Bennardo di rinviare i lavori a mercoledì e l’altra di Mariella Vella per il giorno successivo, cioè giovedì, per avere più margine circa la guarigione del segretario comunale.
Sulle due proposte nasce l’esigenza di sospendere la seduta per cinque minuti, per dare la possibilità di aprire un ragionamento sul ritiro della prima proposta o di procedere a due votazioni, prima sulla proposta di Bennardo e se non approvata, successivamente, quella di Mariella Vella.
Al rientro della sospensione, manco a dirlo, è venuto a mancare il numero legale.
Come dire, la presenza alcuni nostri eroi l’avevano già presa, quindi, che cavolo tornavano a fare nell’aula Falcone Borsellino?
Il presidente Pitruzzella aggiorna la seduta a un’ora dopo, ovviamente, anche in questa occasione manca il numero legale. A questo punto per norma si rinvia alle 24 ore. Oggi alle dieci il presidente del Consiglio comunale, chiama l’appello è questa volta il numero legale c’è, ché c’è il gettone di presenza, dopo alcuni minuti il numero, udite, udite, non c’è più. Si ripete il film già visto, alcuni eroi, presa la presenza, se ne sono andati. Giusto il tempo per ribadire l’assenza del segretario è la seduta cade, ancora, per mancanza di numero legale
Morale della favola: i contribuenti hanno pagato due convocazioni, esclusivamente, per accertare l’assenza del segretario comunale.
Nelle ultime settimane, abbiamo assistito ad un Consiglio comunale diverso e più attento, rispetto al passato, alle problematiche della città.
Alcuni consiglieri hanno rinunciato a qualsiasi benefico economico, altri hanno rinunciato al gettone di presenza in qualche seduta non produttiva.
Si è visto a fronte di una città infastidita dalle cose che non vanno, un Consiglio comunale altrettanto infastidito. Cosa questa che ha acceso la speranza su un confronto produttivo tra il Consiglio e l’Amministrazione comunale.
Salvo infine a considerare che il lupo perde il pelo e non il vizio.
2 commenti
Roberto Bruccoleri liked this on Facebook.
su na maniata di p….