A RISCHIO LLE FASCE DI GARANZIA OCCUPAZIONALE IN UN SETTORE CHE REGISTRA IL BLOCCO DEL RINNOVO CIRL DA 14 ANNI E IL MANCATO PAGAMENTO DEL 50 PER CENTO DEGLI ARRETRATI CONTRATTUALI
Si scalda il clima nel comparto forestale dopo l’annuncio del Governo regionale di ‘sforbiciare’ pesantemente il settore, riducendo il numero dei forestali.
“Cambiano gli attori del Governo Crocetta, ma non cambia la sinfonia stonata nei confronti dei lavoratori forestali”. Ad affermarlo Enrico Scozzarella, segretario regionale del sindacato autonomo Codirse per il comparto forestale. Il quale aggiunge: “In riferimento al riordino del comparto forestale, Codires è seriamente preoccupata, perché questo Governo regionale pur di fare cassa, secondo le direttive impartite da Roma, potrebbe cancellare con un colpo di spugna le garanzie occupazionali dei contingenti previste dalle leggi speciali n.16 del 6 aprile 1996 e n.14 del 14 aprile 2006”. A tale proposito, il cintato sindacato ha chiesto, attraverso una nota, un incontro con l’assessore all’agricoltura e foreste, Nino Caleca, evidenziando che oggi urge un confronto serrato con i rappresentanti dei lavoratori in modo da evitare una macelleria sociale e lo sblocco degli stipendi di novembre e dicembre 2014.
“In una riforma condivisa – precisa Scozzarella – si potrebbe ipotizzare la possibilità di una discussione sul prepensionamento di una parte del bacino dei lavoratori forestali, a condizione che non verrebbero ulteriormente penalizzati. Codires – aggiunge – non condivide alcuni punti del progetto di riordino dei forestali da parte del Governo Crocetta, come il blocco del turnover e il taglio del 20 per cento del personale antincendio”.
Per Codires restano in piedi molte criticità non ancora risolte come il rinnovo del Contratto integrativo regionale di lavoro (Cirl) scaduto da 14 anni,oltre al 50 per cento degli arretrati contrattuali non ancora riconosciuti dal Governo regionale ai lavoratori forestali, il mantenimento di tutte le garanzie occupazionali, nonché la verifica sulla possibile applicazione dell’accordo del 14 maggio 2009 attraverso l’utilizzo dei fondi europei.
“Chiederemo – sostiene Scozzarella – la scissione nei capitoli di bilancio inerente al costo reale del lavoro e dei lavoratori forestali dai costi di gestione, da quelli per le visite sanitarie e da altre voci che nulla hanno a che fare con il costo effettivo. Come ad esempio è inopportuno che con tutto il personale in dotazione ancora si appalti all’esterno il servizio buste paga dal costo di circa 1 milione e ottocentomila euro l’anno”.
“Il Sindacato – sottolinea il segretario regionale di categoria del Codires – rivendica il diritto al lavoro di cui è previsto dall’articolo 1 della Costituzione Italiana. Non accettiamo per nessun motivo – rilancia – che un lavoratore forestale gli possa venire a mancare il sostegno a reddito poiché viene considerato un parassita o un assistito, anzi, riteniamo che sono lavoratori in possesso di qualifiche specializzati che possono migliorare il bosco, le ville comunali, il verde autostradale la prevenzione del dissesto idrogeologico attraverso gli interventi mirati, acclarato che 270 comuni in Sicilia sono seriamente a rischio”.
“Se dall’incontro con l’assessore Caleca – conclude Scozzarella – dovessero pervenire notizie allarmanti che insidierebbero la categoria, siamo pronti a tutte le forme di lotta per mantenere e difendere i diritti acquisiti dai lavoratori negli ultimi trent’anni”.