IN UNA LETTERA CHIESTO INTERVENTO AI DEPUTATI EUROPEI, NAZIONALI E REGIONALI DEL TERRITORIO PER SCONGIURARE LO SCIPPO CHE PREGIUDICHEREBBE OGNI PROPROSITO DI SVILUPPO TURISTICO
“Affermazioni gravi ed oltremodo lesive quelle rese al quotidiano ‘La Sicilia’ lo scorso 23 gennaio dal presidente dell’Autorità portuale di Palermo, Vincenzo Cannatella”.
Così interviene Andrea de Martino, presidente del Nuovo Consorzio del porto di Trapani. La questione che ha mutuato lo scontro con l’Autorità di Palermo è la riforma dei porti.
In una lettera inviata a parlamentari e sindaci della provincia di Trapani il presidente de Martino prende le distanze e contesta le affermazioni di Cannatella in ordine all’anticipazione – riportata nel citato articolo – di un possibile accorpamento del porto di Trapani con l’Autority di Palermo e la sua trasformazione ad ‘approdo strategico per il traffico merci con container’.
“Il ‘Numero Uno’ dell’Ente palermitano – chiarisce de Martino – rivela, in anticipo, le decisioni sulla riforma dei porti, prese dal Comitato per la Portualità e la Logistica, formato dai 15 Saggi nominati dal ministro Maurizio Lupi, e che saranno inserite in un disegno di legge che il governo di Matteo Renzi presenterà alle Camere”.
“Essenzialmente Cannatella asserisce – prosegue il presidente del Nuovo Consorzio del porto di Trapani – che la riforma conterrà l’accorpamento del Porto di Trapani con l’Authority di Palermo e che il ruolo che “Egli” intenderà assegnare allo scalo trapanese sarà solo quello di “un approdo strategico per il traffico merci con container”.
In pratica il Presidente dell’Autorità Portuale di Palermo – tuona de Martino – ha già deciso, ex ante e al posto del Parlamento Italiano, il futuro del Porto di Trapani”.
Per il presidente de Martino: “Le affermazioni sono molto gravi ed oltremodo lesive nei confronti della libertà di impresa degli operatori portuali trapanesi, non solo perché Trapani è vista sempre da Palermo come una terra di conquista, come già avvenuto alla Sovrintendenza, all’ASP, al Consorzio Universitario, all’ex Provincia, ma anche perché, approfittando della riforma dei porti, si vuole imporre ad un altro territorio i propri progetti e le proprie idee, modificando, in questo modo, la vocazione turistica e diportistica delle attività legate al nostro Porto”.
Attraverso la citata nota de Martino lancia un appello ai parlamentari regionali e nazionali ed europei della provincia di Trapani oltre che ai sindaci per chiedere un autorevole e determinato intervento nelle sedi istituzionali più appropriate per scongiurare l’approvazione di un disegno di legge sulla riforma dei porti che penalizzerebbe l’economia trapanese, tranciando ogni proposito di sviluppo turistico.
“Chiedo agli autorevoli Rappresentanti della nostra Comunità territoriale – conclude de Martino – un intervento, forte e determinato, nelle competenti sedi istituzionali, non solo per rimettere ragionevolmente nei giusti binari la questione della riforma dei porti, ma anche per sottolineare e ribadire il legittimo riconoscimento dell’autodeterminazione della popolazione trapanese”.
La richiamata lettera è stata indirizzata dal Nuovo Consorzio del porto di Trapani anche a più di 100 Associazioni no profit ed Imprese commerciali, industriali e turistiche della provincia di Trapani.