SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO IL PRELIEVO COATTO A TALUNI ENTI FORMATIVI EFFETTUATO DALL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE NEGLI ANNI SCORSI
Un altro polverone rischia di alzarsi nel martoriato universo della Formazione professionale.
In corso ci sarebbe una indagine dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) su alcune ipotesi di irregolarità che riguarderebbero l’assegnazione delle risorse comunitarie in Sicilia.
L’Olaf, dalle indiscrezioni assunte, parrebbe aver chiesto con una nota del gennaio scorso, indirizzata a Gianni Silvia, l’Autorità di gestione in Sicilia del Fondo sociale europeo, chiarimenti inerenti i recuperi coatti effettuati dall’amministrazione regionale a valere solamente sull’Avviso 20/2011.
È bene sottolineare, comunque, che, per quanto ne sappiamo, si tratterebbe di una attività istruttoria in corso.
In parole povere, nessuno ad oggi avrebbe chiesto indietro somme ad alti dirigenti della Regione siciliana che potrebbero eventualmente risultare, a vario titolo, interessati dalla vicenda.
Sempre da quanto abbiamo appreso, dalle citate indiscrezioni, pare sia stata espressa una prima valutazione dagli ispettori dell’Olaf e l’amministrazione regionale, a seguito della citata nota, avrebbe già prodotto le dovute osservazioni.
Risposta che avrebbe confermato, a quanto sembra, che le compensazioni avrebbero riguardato il prelievo coatto solamente sulla quota regionale e non anche sulle risorse comunitarie.
È chiaro che se l’Olaf dovesse ritenere che sussistano le condizioni per un eventuale richiesta di restituzione delle somme relative ai recuperi coatti, potrebbe aprirsi una nuova fase di confronto con la Commissione europea.
Si sarebbe pertanto, ancora in una fase istruttoria, che non porta, al momento, a conclusioni definitive sulla questione sollevata.
Lontani, quindi, da qualsiasi eventuale ipotesi di restituzione di somme di denaro, perché sarebbe tutta da verificare l’eventuale violazione del ‘principio di integrità dei pagamenti ai beneficiari come previsto dall’articolo 80 del regolamento (Ce) n.1083 del Consiglio d’Europa dell’11 luglio 2006.
Per completezza d’informazione riportiamo il testo del citato articolo: “Gli Stati membri si accertano che gli organismi responsabili dei pagamenti assicurino che i beneficiari ricevano l’importo totale del contributo pubblico entro il più breve termine e nella sua integrità. Non si applica nessuna detrazione o trattenuta né alcun onere specifico o di altro genere con effetto equivalente che porti alla riduzione di detti importi per i beneficiari”.
Di conseguenza, la violazione scatterebbe solo nell’ipotesi di eventuali deduzioni applicate dall’amministrazione regionale attraverso il blocco dei finanziamenti europei destinati agli enti formativi beneficiari, che entrerebbero in contrasto con gli obiettivi comunitari. Fatto, comunque, che, per quanto ci è dato sapere, è all’esame degli ispettori comunitari.
Lo ribadiamo, l’istruttoria in corso da parte dell’Olaf mirerebbe ad accertare, in buona sostanza, se le risorse, attraverso il recupero coatto, provengano da fondi comunitari o se invece, come sostenuto nelle osservazioni dell’amministrazione, riguarderebbero esclusivamente le risorse regionali e comunque accertare se è stato rispettato il ‘principio dell’integrità del finanziamento pubblico’.
Torna d’attualità, ancora una volta, ahinoi, il recupero delle risorse illegittimamente erogate negli anni scorsi a taluni enti formativi dall’amministrazione regionale.
La vicenda è quella degli extrabudget riconosciuti negli anni a cavallo tra il 2005 ed il 2010 ad una trentina di enti di formazione professionale per l’erogazione del servizio pubblico costituito dal corso di formazione professionale. Operazione che sarebbe stata posta in essere dall’amministrazione regionale in autotutela per scongiurare il danno alle casse dell’erario pubblico e che ha portato al recupero coatto.
L’importo oggetto di recupero per l’extrabudget da parte della’amministrazione regionale sarebbe, secondo quanto appreso, pari a circa 22 milioni di euro. Somme prelevati agli enti interessati a valere sul Piano regionale dell’offerta formativa (Prof), sull’Oif (formazione destinata ai minori in obbligo scolastico), in parte iscritti a ruolo, in parte versati volontariamente ed in parte dall’Avviso 20/2011 come quota regionale.
2 commenti
Nella formazione si sta consumando un dramma senza precedenti nella storia di questa Regione. E solo pochi ne parlano.
A seguito dei nuovi criteri di accreditamento gli uffici preposti del dipartimento non sono riusciti ad evadere (anche con l’aiuto di contrattisti esterni) tutte le istanze degli Enti che hanno presentato la documentazione.
Scaduto il contratto ai contrattisti tutto è rimasto fermo. Molti enti sono rimasti senza decreto di accreditamento.
La mancanza del decreto di accreditamento comporta l’impossibilità a poter procedere con il decreto di finanziamento.
A tal proposito è intervenuto il dirigente Silvia chiedendo agli enti di autocertificare il mantenimento dei requisiti, ma è anche intervenuto il Tar che ha accolto il ricorso degli enti.
Nessuno però dice che a fine anno a seguito della legge di stabilità il Ministero ha ritirato i fondi Pac non spesi e attualmente non stanno più uscendo decreti di finanziamento dal dipartimento. E, a quanto pare, non ne usciranno tanto presto.
Garanzia Giovani: oggi, come anticipato nella news del 10 febbraio u.s., il Dirigente Generale ha firmato i mandati di pagamento relativi al primo acconto a valere del finanziamento di Garanzia Giovani. I titoli di spesa, per complessivi 11.400 000,00 euro circa, sono stati trasmessi all’I.G.R.U.E (Ispettorato Generale per i Rappori finanziari con l’unione europea) – Ragioneria Generale dello Stato che provvedera’ ad accreditare le risorse direttamente sui conti del Ciapi di Priolo.