In ventisei tra maestre e ausiliarie occupano la stanza del sindaco, resteranno fino a quando non vedranno atti concreti e non solo promesse.
La vicenda che vede a rischio la perdita di posti di lavoro e la chiusura di un servizio definito dallo stesso Comune “essenziale”, si inizia il 31 Dicembre scorso, quando opposizione e maggioranza consiliare sono stati chiamati ad approvare il Bilancio a poche ore dalla fine del 2014, proprio per salvare i posti di lavori dei precari e delle lavoratrici degli asili nido.
Approvato il Bilancio prima della mezzanotte, quindi entro l’anno finanziario 2014, la Giunta deliberò la proroga ai precari, mentre rinviò di decidere per gli asili nido.
Anno nuovo, vita nuova e per i soci delle cooperative sociali si è iniziato un periodo di passione che sembra non avere fine. Prima non c’erano i soldi per concedere la proroga, poi non si doveva parlare di proroga, ma di affidamento diretto in attesa dell’espletamento della nuova gara, in seguito si sono trovati i soldi, 40mila euro per ciascuna cooperativa. Per ultimo è sorto il problema del soggetto che deve indire la gara.
Stamattina stanchi di aspettare hanno deciso di passare alla protesta e a tempo indeterminato occuperanno la stanza del sindaco, nel Palazzo di piazza Cavour.
Noi siamo stati a vedere per raccontarvi la continuazione di una storia per molti versi paradossale. Manganella era presente. “Volontà politica – ha detto il sindaco – è dare continuità al servizio”. E allora?
Le cooperative vogliono continuare ad espletare il servizio, Manganella è d’accordo, dove sta l’inghippo? L’ostacolo per il primo cittadino sta nella burocrazia comunale. La dirigente non sarebbe disponibile ad assumersi alcune responsabilità. Uno dei nodi da sciogliere è il soggetto che deve indire la gara. C’è il parere di un avvocato che indica il Comune come titolare del provvedimento di gara. Non ha questa certezza la dirigente, non avendo, a parere della stessa, la Regione Sicilia chiesto allo Stato una deroga così come hanno fatto le altre regioni a statuto speciale sul centro unico di committenza. A questo punto spetterebbe al Libero consorzio del Comuni, ex Provincia regionale, indire la gara.
L’ultima parola sulla questione è stata chiesta all’ANAC, Autorità nazionale anti corruzione, e adesso si aspetta. Nel frattempo non si potrebbe procedere all’affidamento diretto poiché i 40mila euro sono sufficienti a coprire circa 20 giorni di servizio, mentre i tempi sono lunghi molto di più.
Una particolare attenzione dovrebbe essere data “all’attesa”, ché intanto che si aspetta il Comune paga gli affitti dei locali per gli asili nido.
In sintesi, il Comune continua a pagare gli affitti dei locali, il servizio non è stato interrotto per il “volontariato” delle lavoratrici, volontà del sindaco è dare continuità agli asili nido, definito un servizio essenziale. E’ mancata certamente una particolare attenzione per salvare gli asili, farsi trovare preparati, avere davvero la volontà nei tempi giusti e non in quelli meno adatti. E adesso sarà la sacrosanta protesta di chi dopo circa 26 anni di attività rischia di perdere definitivamente il posto di lavoro, un lusso questo che non può ovviamente permettersi.
8 commenti
Gli asili nido chiudono perchè questa è la volontà dell’amministrazione comunale. da quando c’è questa amministrazione, hanno provato a chiuderne uno per infiltrazioni mafiose, non ce l’hanno fatta perchè si è dimostrato che era tutta una montatura, e allora hanno tagliato ma mensa ai bambini; ora dal primo di gennaio che li fanno lavorare a gratis, per beneficenza, dicendo, sempre il sindaco e l’amministrazione, di lavorare tranquille perchè la legge,come dice, il legale del comune, si possono fare tagli in tutte le spese ,meno che negli asili nido. legge nazionale recepita dalla regione. Ancora ( sa ciuciulianu) perchè? forse aspettano che le lavoratrici. stanche abbandonano il campo? devo per forza pensare, sarà il godimento di qualche asilo privato che si troverà 100 utenti caduti dal cielo o è veramente incapacità?
Secondo me chiudono gli asili per una questione politica. Tutte le insegnanti sono mogli o parenti di ex sindaci e assessori tutte politicizzate tutte entrate con la politica quindi questa è una ritorsione politica
Gli asili nidi dovrebbero essere un servizio dovuto ai cittadini e per cittadino intendo i bambini e le loro famiglie. È impensabile e veramente deludente solo immaginare che qualcuno abbia messo in atto una ritorsione politica contro delle persone che in questi 26 anni hanno dato ai cittadini di Favara un servizio continuativo educativo e didattico.
Credo che ogni componente della giunta comunale debba cominciare ad assumersi delle responsabilità e soprattutto debba impegnarsi a ricoprire il proprio ruolo con la dovuta imparzialità.
La gente non chiede altro che continuare a lavorare e continuare ad offrire quel servizio che negli ha dato stabilità a numerose famiglie favaresi .
Sono con voi, vi appoggio nella decisione di occupare la stanza del sindaco, per raggiungere quanto vi spetta.
E’ vergognoso come il comune possa chiudere e lasciare senza lavoro un’istituzione di Favara, un nido che è storia!
Dipendenti di un nido comunale che da mesi lavorano senza percepire uno stipendio, ma che comunque si trovano a pagare delle tasse che il COMUNE stesso pretende giustamente.
MA E’ POSSIBILE PAGARE LE TASSE SENZA UNO STIPENDIO???
Forse chiudere questo nido fa gola a qualcuno che ha fame di nuovi nido privati in cui mangiare?
Vivo in una realtà completamente diversa, in cui bambini nascono e con loro nascono nuovi asili; il comune stesso dovrebbe VOLERE questo nido; quale città li chiude? a chi dovrebbero affidare i loro figli madri e padri lavoratori?
Mamme, se veramente volete affidare i vostri bambini alle splendide persone che costituiscono BABY PARK, occupate con loro la sala del sindaco!!!
Le operatrici non sono “entrate” con la politica, la cooperativa all’epoca è stata fondata da privati che hanno poi ricevuto i finanziamenti dal comune per offrire un servizio allo stesso.
Sicuramente dispiace per tutti i lavoratori, ma purtroppo tutti sanno benissimo anche coloro che scrivono commenti in questi post, che il servizio dell’asilo nido non è un servizio obbligatorio per legge, a prescindere dal lavoro che fanno. Purtroppo quando la città chiede che il comune arrivi in dissesto finanziario senza sapere poi quali sono i nodi che giungono al pettine, questo è uno dei tanti nodi, insieme al licenziamento dei lavoratori precari poi fanno tutti le battaglie. La verità è che costano troppo gli asili ormai per le poche risorse finanziarie che i comuni ricevono dallo stato e dalla regione. Si parla di circa 800000 euro l’anno.
L’assistenza negli asili-nido ai bambini di età fino a tre anni nel quadro di una politica per la famiglia, costituisce un servizio sociale di interesse pubblico. Gli asili-nido hanno lo scopo di provvedere alla temporanea custodia dei bambini, per assicurare una adeguata assistenza alla famiglia e anche per facilitare l’accesso della donna al lavoro nel quadro di un completo sistema di sicurezza sociale”.articolo 12 della L. n. 104/92 sancisce il diritto di tutti gli alunni a ricevere una formazione adeguata e completa. In genere l’attenzione viene posta sulla formazione scolastica e in particolar modo su quella dell’obbligo, di cui tale legge si occupa in maniera organica e dettagliata; tuttavia, essa specifica anche in maniera inequivocabile che al bambino da 0 a 3 anni con disabilità dovesse essere garantito l’inserimento negli asili nido. La L. 104, pertanto, stabilisce che il diritto all’integrazione ed all’inclusione dev’essere garantito anche ai bambini più piccoli. I comuni, pertanto, devono provvedere alla costituzione di asili nido che perseguano le finalità inclusive del sistema formativo, mettendo al centro le esigenze di integrazione di tutti i bambini, nelle particolari ed individuali specificità. Ciò deve valere, naturalmente, anche nei casi di convenzione con asili nido privati, che devono possedere i requisiti richiesti dai Comuni stessi. Caro Antonio, si parla di dissesto, crisi spreco perchè non si fanno tagli con spese inutili. Il comune sta eliminando un diritto…. in questo paese le leggi non vengono rispettate
Chica111, ti sei data la risposta! In dissesto finanziario si tagliano per primi i servizi NON OBBLIGATORI e in questi rientrano le convenzioni con gli asili nido privati! Purtroppo sono le leggi degli enti locali