Le entrate non coprono la spesa corrente. Il Comune non ha rispettato il patto di stabilità.
Questa mattina, nella stanza del sindaco, si è riunito una sorta di consiglio di guerra per affrontare la gravissima questione finanziaria dell’Ente. Presenti, il presidente del Consiglio comunale, i capigruppo, sindaco, assessori, la dirigente alle Finanze e i Revisori del Conto.
In sintesi, poi entreremo in qualche particolare, l’Ente non ha rispettato il Patto di stabilità superandolo per 2.366.000 euro, fatto provocato da un minore incasso di tributi. Inoltre la spesa corrente supera le entrate per 932mila euro. Le cifre sono contenute nel documento trimestrale sui riequilibri finanziari che la dirigente, dottoressa Russello, ha notificato all’amministrazione, al Consiglio e alla Corte dei Conti.
Il fido bancario di 5.200.000 euro è stato utilizzato già per 5milioni, praticamente il Comune non ha liquidità. Sono a rischio i pagamenti di qualsiasi genere, compreso il pagamento degli stipendi ai lavoratori comunali.
Il quadro tracciato dalla dottoressa Russello è a dire poco allarmante.
Sotto accusa i tagli dei trasferimenti finanziari e il minore incasso di tributi. A proposito di trasferimenti finanziari, il mancato rispetto del Patto di stabilità, comporterà una sorta di sanzione con un minore stanziamento dalla Regione pari 2.366.000 euro.
Fuori discussione nell’incontro altri debiti milionari come quello con l’Ato Gesa, per il quale si è fermi al pagamento solo della prima rata. E’ il disastro . Non vi dico fino in fondo ciò che penso sul recente modo di amministrare la città, perché sono un favarese e non voglio alimentare la polemica che peggiorerebbe lo stato delle cose. Del resto, lo stesso Leonardo Pitruzzella, prima dell’inizio dei lavori, ha richiamato tutti a porre la massima attenzione, senza divisioni, sui problemi e sulle soluzioni.
Favara è a un bivio: dissesto o piano di riequilibrio decennale sotto il controllo della Corte dei Conti.
Mariella Vella ha aperto gli interventi con una diretta domanda “cosa fare?” Antonio Palumbo preoccupato e fortemente allarmato per le notizie ascoltate a fronte di una “miope amministrazione della città” ha dichiarato la sua estrema contrarietà a condannare Favara per dieci lunghi anni con l’amministrazione controllata da parte della Corte dei conti. “Meglio il dissesto – ha detto il rifondato – due anni di sacrificio e senza lasciare triste eredità a chi verrà dopo di noi. E non dite che con il dissesto sarà licenziato il 50 per cento dei precari, perché tutti nel 2016 perderanno il posto di lavoro per colpa dell’amministrazione che non ha provveduto alla loro stabilizzazione”.
Per Manganella “bisogna evitare il dissesto . Noi non siamo soli, altri 300 Comuni si trovano nelle stesse condizioni. Non credo ci siano soluzioni diverse dal piano di riequilibrio su questo ci confronteremo con il Consiglio comunale. Ho intenzione di convocare una assemblea di sindaci della nostra provincia per mettere in atto la protesta della consegna simbolica delle nostre fasce tricolori al Prefetto”.
A Roma appena conosceranno le intenzioni del renziniano Manganella provvederanno immediatamente a cambiare le regole sui Piani di stabilità degli Enti locali e, di più, stravolgeranno la finanziaria nazionale per i Comuni non virtuosi siciliani. Ora lasciando perdere la questione Aipa, la lotta all’evasione fiscale, l’organizzazione della macchina comunale, a Roma non si chiederanno mai di conoscere i motivi del ritardo nella preparazione della Tari che ha determinato l’approvazione del Bilancio a poche ore dalla fine dell’anno e che ha comportato la mancata emissione delle bollette relative alla quarta rata prevista entro il 16 novembre dell’anno scorso e ancora in lavorazione. A Roma non se lo chiederanno, mentre a Favara in molti se lo chiedono. E’ solo colpa dei tagli ai trasferimenti finanziari se oggi siamo praticamente falliti? Ci facciamo la domanda e lasciamo la risposta alla protesta che organizzerà Manganella.
Ci sono stati altri interventi, ma alla fine hanno deciso di aspettare di conoscere il piano di rientro che dovrà preparare Manganella. Si prevedono sacrifici per i cittadini e tagli delle ore lavorative dei dipendenti precari con conseguente riduzione del salario.
4 commenti
Andate a controllare cosa hanno fatto le amministrazioni precedenti!!!!! Uno scempio di denaro pubblico in primis l’amministrazione Airó – Mossuto.
“Si prevedono altri sacrifici per i cittadini?”
La gente che fino adesso ha sempre pagato si è rotta li coglioni!
Il tuo articolo non è onesto…. perché quando c’è da parlare delle passate amministrazioni dici che è meglio lasciar stare? Qui s’informa la gente solo su un verso…. fai un articolo sulla merda che hanno lasciato le precedenti amministrazioni…. gli errori si fanno da entrambe le parti c’è chi amministra e sbaglia e c’è chi scrive e martella sullo stesso chiodo sbagliando…. un po’ di onestà non guasta mai…..
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Il fatto che ti sfugge è che tu e gli altri avete aggiunto merda ad altra merda, mentre vi battevate il petto nel promettere di risolvere i problemi di Favara. Ed invece… avete dato alla città il classico colpo di grazia e poi mi parli di onestà. Sulla onestà del mio lavoro, ti dico che il giudizio sta nel numero dei lettori se aumentano … devi darti pace. In pratica, è come in politica se hai il favore dell’opinione pubblica va tutto bene, viceversa come nel vostro caso… Un minimo di onestà nel vostro caso è necessario
La tentazione di restare in silenzio è sempre fortissima, perché, qualunquismo, pressappochismo, dilettantismo, analfabetismo amministrativo, non sono stimolanti per quanto mi riguarda. Ma il reiterato tentativo di nascondere la propria incapacità, dietro uno scarica barile indecoroso, mi indigna. Prima come cittadino mal governato e poi come ex Sindaco con le carte e i fatti a posto. La strumentalità di generiche e surreali accuse, non si appropria a politici di lungo corso, educati al confronto aperto e documentato. Pertanto voglio invitare gli addetti ai lavori, mascherati e non, a voler suffragare ogni addebito di responsabilità, con fatti, circostanze, atti amministrativi. E a proposito dei temi di questi giorni, voglio dare un piccolo indizio a che fa libero esercizio di parole a vanvera, delibera di C. C. n. 78 del 28/11/2003. Carte e fatti e non parole al vento.
Lorenzo Airò