Nel sacro tempio del renzismo di Sicilia, la convention definita ormai a furor di popolo “Faraona”, approda l’assessore crocettiano più triste di tutti i tempi, Nelly Scilabra.
La bella studentessa eternamente fuori corso entra in scena ricordando i fasti del Partito Democratico, discendente diretto di quello che fu il partito di Pio La Torre ed Enrico Berlinguer. E’ orgogliosa la bella Nelly, anche se quel partito a pensarci bene aveva un altro nome, oltre a ben altra classe dirigente.
L’occasione è troppo ghiotta per non fare un po’ di pietismo: non c’è contraddittorio e da quel palco si può dire tutto e il contrario di tutto, quasi impunemente, visto che un applauso e un jingle non si negano a nessuno.
E allora parla, dice che ha provato a combattere un mostro, la burocrazia siciliana, uscendone sconfitta. Sconfitta ma soprattutto non tutelata da un politica che, invece, “ha tutelato proprio quella burocrazia”.
Chiede scusa Nelly, “perché un sito che va in tilt non potrà fermare la nostra rivoluzione”, nonostante il sito non l’abbia gestito lei, non abbia scelto lei a chi affidarlo. Era assessore alla Formazione ma il disastro del Piano Giovani, stando a quanto sentito, sarebbe avvenuto a sua insaputa.
Parla giustamente di disegni di legge fermi in Parlamento Nelly, parla di burocrazia elefantiaca e immobilistica, parla di mancata tutela politica per la sua poltrona…non parla però, e non è la sola, della inevitabile responsabilità politica che il ruolo di assessore regionale comporta. Ci si ricorda sempre degli onori, ma mai degli oneri.
Ed eccola dunque tutta la tristezza di Nelly: la sua, per aver perso la poltrona della vita, e la nostra, per essere stati costretti a risentire le solite scuse di sempre.
2 commenti
A una nullità simile non si può che augurare di cadere in bassa fortuna, di ridursi a vendere il proprio corpo per campare, essere decerebrato che ha rovinato la vita a 8000 persone per perseguire i giochi e giochetti del suo caro Lumia. Vergognati e chiuditi in convento che almeno li puoi servire a qualcosa.
Non deve preoccuparsi la signorina, sarà chiamata nuovamente quando ci sarà da compiere un’altra carneficina.
Riuscire a togliere il lavoro a migliaia di lavoratori e distruggere il futuro delle loro famiglie, senza battere ciglio, non è lavoro che puó fare chiunque, perchè ci vuole una ferocia innata.