IL RISCHIO E’ PERDERE L’ENNESIMA OCCASIONE PER OCCUPARE I GIOVANI SICILIANI NELLE IMPRESE CHE POTREBBERO TRARRE VANTAGGI FISCALI ED ECONOMICI OLTRE CHE ASSICURARE UNA PROSPETTIVA SERIA DÌ’IMPEGNO PER I BISTRATTATI LAVORATORI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE CHE CHIEDONO SOLAMENTE DI LAVORARE SENZA TOGLIERE NIENTE A NESSUNO
Dopo il flop dell’incontro del pomeriggio di oggi tra l’assessore regionale al Lavoro, Bruno Caruso e le parti sociali sul futuro del piano Garanzia Giovani e sul ricollocamento degli operatori esperti in politiche attive del lavoro, in scadenza di contratto con il Ciapi di Priolo per il prossimo 9 aprile, è tornata la tensione nel settore. Cominciano i distinguo e si alza la tensione tra gli operatori.
Non si è fatta attendere la replica delle associazioni degli enti. A parlare il presidente di Forma Sicilia, Paolo Genco.
“Considerata la disponibilità che per l’ennesima volta gli enti associati a Forma Sicilia hanno dato al governo regionale e tenuto conto dei passi indietro che si sono registrati dall’ultimo incontro di questo pomeriggio, esprimiamo grandissima preoccupazione per il futuro del settore e dei lavoratori”.
“Le notizie apprese – sostiene Genco – circa il possibile dietro-front del governo nazionale sulle disponibilità delle risorse per il Piano giovani rimodulato che dovrebbe finanziare l’annualità formativa 2014/2015 e per il Pac 4 indispensabile per la copertura finanziaria della Cigd 2014 e delle azioni di riqualificazione, ricollocamento e prepensionamento di parte del personale del settore, lasciano pochi spazi di trattativa.
“Come Forma stiamo valutando, questa volta molto seriamente – precisa il presidente della citata associazione – la possibilità di esperire ogni utile percorso legale di tutela per evitare il fallimento degli enti associati. Questa scelta, qualora dovessimo intraprenderla, non sarebbe altro che il frutto dei continui ritardi nella programmazione da parta del Governo regionale, ai quali si aggiunge la confusione circa le risorse realmente utilizzabili per le azioni previste da Piano azione e coesione, per i percorsi di Istruzione e Formazione professionale (IeFP ex Oif) e l’incertezza sul futuro dei servizi per il lavoro in Sicilia che tiene con il fiato sospeso circa 1700 lavoratori e migliaia di giovani”.
“Stiamo valutando la possibilità di chiedere un intervento forte da parte del Governo nazionale spostando a Roma la trattativa attraverso l’istituzione di un tavolo di crisi nazionale e di informare a Commissione europea sullo stato confusionale in cui versa il sistema della Formazione professionale in Sicilia”.
“In ogni caso – sottolinea Genco – siamo intenzionati a proseguire il confronto con i sindacati perché non possiamo permetterci il lusso di perdere ulteriore tempo e risorse. Né come agenzie formative ne tanto meno come figli di questa terra – perché siamo siciliani – possiamo permettere che questa sia l’ennesima occasione sprecata”.
“Ed in effetti – rilancia il presidente di Forma Sicilia – per le imprese è un’occasione unica perché possono cumulare una serie di benefici che vanno dagli 8 mila euro di sgravi fiscali al bonus occupazionale con la possibilità, attraverso la formazione ed i tirocini coordinati, di avere attestati e qualifiche spendibili sul mercato. Ma soprattutto assicurare una prospettiva seria dì’impegno per i bistrattati lavoratori della formazione professionale che chiedono solamente di lavorare senza togliere niente a nessuno”.
“Spiace dirlo – conclude Genco – gli strumenti pubblici ed i tentativi di tornare alla pubblicizzazione del servizio non hanno assicurato nulla di buono”.
3 commenti
crocetta chiudi tutti gli enti troppo interessi per essere enti senza scopro di lucro chiudili tutti sono dei falliti, debiti a non finire che faranno pagare ai lavoratori quelli ancora rimasti attaccati a un filo..vogliono fare il colpaccio attento crocetta….non cadere nel tranello.
CIG 2014 – Si va verso lo sciopero generale del settore: anche il Piano Straordinario per l’Occupabilita in Sicilia di 242,7 milioni di euro nato a seguito della rimodulazione del PO FSE 200/2013, gia’ approvato dalla Commissione Europea il 12/12/2014 ed esitato favorevolmente dal Miistero del Lavoro, per disposizione del DPS (Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica) – Ministero dell’Economia, che decide definitivamente sui PAC, incorrera’ tra i rigori della legge nazionale di stabilita’ 2014 che prevede, con effetto retroattivo, un rientro nelle casse dello Stato di tutte le risorse non impegnate entro settembre 2014. E’ fatta salva la sola la quota di cofinanziamento regionale che per la Sicilia si attesta su 70 milioni. La notizia ad oggi ancora ufficiosa, se confermata determinerebbe che il pagamento della cassa integrazione in deroga ritornerebbe in capo al Ministero del Lavoro e quindi sottoposto alle regole del famigerato decreto Menziani che esclude dal 1 agosto 2015 in poi gli enti di formazione dal trattamento. Il rientro nelle casse statali dei 150 milioni destinati alle politche passive 2014 porta con se anche i 50 appostate per le politche attive. Le misure e/o le azioni che per intero posso svolgersi con i 70 milioni ancora non le conisciamo. Anche su questo versante dunque le notizie che arrivano da Roma non sono per nulla confortanti e quindi CIGL CISL e UIL si avviano verso allo sciopero generale del settore.
Il sig. Genco è un signore intelligentissimo.