Ogni tanto ritornano. E a me capita in sorte di intervistare a più riprese, ovviamente in sogno non ho ancora le apparizioni, ma poco ci vuole, il sindaco Guarino, ucciso dalla mafia a causa della sua onestà e del suo prodigarsi per la popolazione.
“Mi arrivano su Favara notizie sconfortanti. Addirittura alcuni concittadini arrivati recentemente nell’aldilà mi raccontano di aver lascito il paese senza sepoltura. Manca il pane ai vivi e le sepolture ai morti?”.
Il pane manca, per i loculi il problema è stato risolto, salvo a ripresentarsi in futuro. Diciamo che a Favara si può, oggi, tranquillamente morire di fame ché la tumulazione c’è.
“Mi avevano anche informato che in molte famiglie manca il necessario. E’ un fatto che mi addolora. Purtroppo il momento che vivete è di grave crisi economica, come durante la mia carica di sindaco. Io stavo con i poveri. La mia prima preoccupazione era di procurarmi la farina, i beni di prima necessità e le medicine per distribuirli ai favaresi. Non potevo ai padri di famiglia procurare un lavoro, ma non distraevo un attimo della mia esistenza per attività diverse dalla solidarietà. Non si perdevano in spreco le poche risorse alimentari che arrivavano. Oggi rifarei le stesse cose. Resterei nella mia stanza a lavorare per la gente. Come per la farina del Dopoguerra, cercherei di ottimizzare le poche risorse economiche. L’attuale sindaco che fa?”
Sostanzialmente, si lamenta. “E poi?” E poi si lamenta ancora. “Se si lamenta perde tempo e quando c’è un’emergenza la prima cosa da ottimizzare è proprio il tempo. A tasse come siete messi?” Ringraziando la sorte non ci mancano, anzi ne abbiamo tante. Ormai, non c’è un favarese che non sia allergico alla vista del portalettere. Quando bussa c’è il fuggi, fuggi. E in futuro saranno ancora più gravose. Al momento, il sindaco sta studiando il prossimo carico tributario, ché c’è da salvare il Comune dal fallimento. Lei ha un’idea diversa su come salvare Favara dal dissesto finanziario?
“Per salvare Favara ci vuole il coraggio dell’amministratore. Il coraggio di fare il sindaco, né più, ne meno. Intanto, questo vuole fare davvero il sindaco?” Caro dottore Guarino, io a questo punto mi avvalgo della facoltà di non rispondere. “D’accordo! Ipotizziamo che sia animato da buona volontà. Con coraggio deve scovare chi non paga le tasse perché è tutelato dalla mala burocrazia e dal sistema. Con coraggio deve intervenire sui dipendenti comunali che arrecano con il loro comportamento danni all’erario. Tutti devono agevolare, ognuno per la sua parte, i maggiori introiti nelle casse del Comune. Con coraggio deve rinunciare a qualsiasi compenso politico e deve convincere il resto della compagnia a fare lo stesso. Con coraggio deve licenziare chi rema contro la città. Con coraggio deve tutelare i più bisognosi.
Come vedi fondamento sono la buona volontà e il coraggio. Lui possiede queste specificità?”
Arrè, mi avvalgo sempre della facoltà di non rispondere. Mentre mi piacerebbe ascoltare qualche altro esempio sulla buona volontà e il coraggio.
“Dove sono io arrivano tutte le notizie. Il 50 per cento dei contribuenti favaresi non paga le tasse. Ora, molti di loro sono impossibilitati ad adempiere al loro dovere per la crisi economica, ma una parte non paga e non ha mai pagato. Bisogna rintracciarli. Questo doveva essere fatto ad iniziare dal primo giorno del suo mandato elettorale. Oggi siete già nei guai e anche grossi, ma può essere ancora utile per non gravare sempre sulle spalle dei soliti virtuosi cittadini. L’evasione e tutte le problematiche legate al dissesto devono essere affrontare da una macchina burocratica, quasi, perfetta. La vostra non è mai partita in circa quattro anni, ma il tentativo deve essere consumato. Insomma, bisogna darsi verso e avere coraggio, piuttosto di lamentarsi”.
Vorrei chiederle… “Mi dispiace, devo andare continueremo la prossima volta ché l’argomento è interessante e mi dicono che nei prossimi giorni ci saranno importanti novità. Prima di andare voglio complimentarmi con i cinque consiglieri che si sono dimessi. Vedi, questo è un esempio di coraggio. Quando non si riesce a svolgere il proprio dovere, per fatti assolutamente estranei agli stessi soggetti, si deve avere il coraggio di lasciare. Loro l’hanno avuto”.
3 commenti
Caro sindaco
per me dimettersi non è coraggio, ma arresa.
E’ chiaro che questa classe politica è peggio di quella dei tuoi tempi … pensa che nemmeno la mozione di sfiducia si è rilevata efficace . Ora, compagno socialista, non si può gettare la spugna. Dobbiamo continuare a lottare.
Mi permetta di ricordarle che Lei, ha pagato con la morte la sua voglia di cambiare …
Se Guarino parla a Franco Pullara a maggior ragione comunica con un socialista. E’ venuto a dirmi che leggendo il commento del comunista si trova la giustificazione della scelta socialista….!!!!
Dott. Guarino, lei che si trova nel mondo delle verità interceda per noi. In epoche remote certamente non si potesse minimamente pensare che questo capopopolo potesse essere il suo interlocutore. Noi lo definiamo “capopopolo a tutti i costi” imbarcando voti di dx-sx-centro-alto-basso-pure i marziani lo hanno votato. Le chiediamo umilmente di trasmetterle un po del suo orgoglio e il senso del suo sacrificio per i più deboli. Non so se gli hanno riferito che un paio di settimane fa, una signora povera ha bussato alle porte del comune per un aiuto, Lei che avrebbe fatto? Noi gli diciamo cosa gli hanno risposto i nostri amministratori “non ci sono soldi” FAVARA LIBERA