IL SETTORE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE SEMPRE PIU’ ALLA DERIVA. LA CONCLAMATA INADEGUATEZZA DELLA POLITICA REGIONALE AGGIUNGE ELEMENTI DI PREOCCUPANTE INSTABILITA’ SOCIALE
Colpi bassi tra gli enti formativi per accaparrarsi gli allievi nella filiera dell’Istruzione e Formazione professionale?
Nella Sicilia sempre più sull’orlo del fallimento, con un settore strategico come la Formazione professionale in stato di confusione permanente, si registra una guerra ‘tribale’ tra enti formativi per le iscrizioni dei minori in obbligo scolastico.
Dalle indiscrezioni raccolte, pare che in alcuni ambiti territoriali dell’Isola sia accaduto che minori a rischio dispersione scolastica già iscritti in taluni enti formativi siano stati contattati da altri soggetti privati allo scopo di convincerli a cancellarsi per iscriversi nei propri corsi. In qualche caso screditando la concorrenza.
Se così dovesse essere, lo ribadiamo l’indiscrezione merita comunque ulteriori approfondimenti, ci troveremmo di fronte ad una pratica scorretta e forse anche illegale che potrebbe riservare colpi di scena con possibili strascichi giudiziari.
Il condizionale in questi casi è d’obbligo, però la vicenda rispecchia il malessere generale che si respira nel settore, ridotto oramai ad un colabrodo, senza cuore e anima.
Lavoratori licenziati sull’orlo di una crisi di nervi, enti formativi costretti a ‘colpi bassi’ per accaparrarsi qualche allievo, finanziamenti che non arrivano, burocrazia che ingessa istanze e procedure, il tutto in una generalizzata credibilità verso l’opinione pubblica perduta. Un gioco al massacro, quello della politica degli ultimi 30 mesi, che, nel colpire alcuni, ha finito per danneggiare tutti.
Un sistema formativo che, pur tra mille pecche, comunque garantiva fino a qualche anno fa, un servizio di interesse pubblico e alimentava una certa economia qualificando generazioni di siciliani.
Non sappiamo se quanto ci è stato ‘sussurrato’ risponda esattamente a verità, ma la notizia appare pur sempre degna di riflessione e certamente di approfondimento.
Sicuramente torneremo a parlare di questa che appare una torbida vicenda, convinti come siamo che l’assenza di una programmazione delle attività, l’incertezza nell’applicazione delle regole e l’indecisionismo politico-amministrativo non aiutano il settore della formazione professionale a riorganizzarsi su basi solide e durature, lasciando ampi spazi a manovre non sempre pulite.