I CRITERI ALTIMETRICI STABILITI PER IL PAGAMENTO DELL’IMPOSTA, OGGI VIGENTI, RISULTANO DISCRIMINATORI TRA LE DIVERSE AREE DEL PAESE E GENERANO SITUAZIONI PARADOSSALI
La Commissione delle Politiche Agricole su richiesta dell’assessore dell’agricoltura, Nino Caleca, affronterà il tema l’Imu sui terreni agricoli nella seduta di martedì 14 aprile. A darne notizia il componente della giunta Crocetta che aggiunge: “La calendarizzazione dell’Imu è un primo importante risultato ottenuto dalla Regione Siciliana nel percorso di richiesta di revisione al Governo nazionale di un’imposta ritenuta ingiusta e vessatoria”.
Negli scorsi giorni l’Assemblea Regionale Siciliana, su proposta di alcuni deputati regionali in linea con le iniziative intraprese in questi mesi dall’assessore dell’Agricoltura, ha votato un ordine del giorno che impegna il Presidente della Regione e la Giunta ad avviare azioni concrete presso il Governo nazionale per la sospensione e/o soppressione dell’Imu agricola, oltre che ad avviare la richiesta di illegittimità della norma innanzi alla Corte Costituzionale.
“Il mantenimento dell’imposta per le Regioni ad obiettivo convergenza, tra cui la Sicilia – dice l’assessore Caleca – sta generando situazioni paradossali. Mentre, infatti, l’Unione Europea considera i comuni che fanno parte di tali Regioni come svantaggiati al punto da intervenire con contributi, lo Stato italiano chiede il pagamento di un’imposta che mette in ginocchio le aziende che già stentano a superare la difficile congiuntura economica”.
“La Regione Siciliana si batterà con tutti i mezzi possibili – aggiunge – per una revisione della norma che tenga conto delle legittime rimostranze degli agricoli siciliani”.
L’Assessore Caleca, si legge in un comunicato, in numerose occasioni e sedi negli ultimi mesi, ha avuto modo di sostenere che i criteri altimetrici stabiliti per il pagamento dell’imposta, oggi vigenti, risultano discriminatori tra le diverse aree del Paese e generano situazioni paradossali.
Il paradosso rimarcato dall’assessore dell’agricoltura è che i comuni ad alta redditività agricola che si trovano in aree montane godono una esenzione dal pagamento dell’imposta in ragione dell’altitudine e comuni, invece, disagiati ed in crisi, posti in aree svantaggiate al di sotto dei 500 metri sono soggetti al pagamento di cifre fino a 500 euro ad ettaro.