IL LICEO CLASSICO ‘F. VIVONA’ NON CONCEDE IN USO LE AULE PER LO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITA’ FORMATIVA INDIRIZZATA AI MINORI IN OBBLIGO SCOLASTICO (OIF) ED I CORSI VENGONO SOSPESI
Negati i locali scolastici ad un ente formativo per l’avvio dei percorsi formativi indirizzati a minori in obbligo scolastico e le famiglie protestano.
I 30 ragazzi interessati, iscritti ai due corsi dell’Anfe e le loro famiglie, difatti, stamattina hanno protestato al Comune di Castellammare incontrando l’assessore al ramo hanno chiesto, a gran voce, di riprendere l’attività formativa.
Quanto accaduto a Castellammare del Golfo, comune della provincia di Trapani, dove l’Anfe Delegazione Sicilia si è vista negare la concessione di locali scolastici dal Liceo Classico ‘F. Vivona’ ha dell’incredibile.
Dall’ente formativo fanno sapere che: “È da tre mesi che l’Anfe Regionale Sicilia chiede all’Amministrazione comunale di Castellammare del Golfo i locali per la realizzazione di due percorsi formativi destinati a minori a rischio dispersione scolastica, senza ottenere alcuna risposta positiva”.
Ed aggiungono: “L’ente si è adoperato anche presso i gli istituti scolastici presenti nel territorio di Castellamare e nessun dirigente scolastico ha dato lì autorizzazione all’utilizzo delle aule didattiche per la realizzazione di questi corsi formativi. Anche il tentativo di ottenere l’ok da parte del Consiglio d’Istituto del Liceo Classico di Castellammare del Golfo per l’utilizzazione di un locale in atto chiuso non è andato a buon fine”.
Nonostante il diniego l’Anfe ha provveduto ad attivarsi: “Le lezioni sono comunque iniziate soltanto per due giorni presso un locale che l’Anfe ha avuto in concessione solamente per due giorni al fine di avviare al percorso formativo gli allievi e non perdere il finanziamento. I corsi allo stato attuale sono sospesi in attesa che si trovi una soluzione e per questo l’Anfe chiede l’intervento dell’assessore regionale alla Istruzione e Formazione professionale, Mariella Lo Bello, al fine di trovare una soluzione immediata anche per rispettare la circolare assessoriale che prevede la concessione dei locali per la realizzazione dei corsi di formazione agli enti formativi autorizzati dall’assessorato.
Peralto, non si capisce come mai la scuola non abbia dato a seguito anche a quanto previsto nel regolamento comunale assunto con delibera n.74 del 26 agosto 2014 che all’articolo 1 destina l’utilizzo dei locali scolastici in uso temporaneo ad Istituzioni, Associazioni, Enti, Gruppi organizzati etc.
La lotta alla dispersione scolastica è uno degli obiettivi istituzionali delle Amministrazioni Comunali, il diniego del nuovo dirigente scolastico alla concessione di locali, in atto in disuso, appare inspiegabile.
Una decisione che appare in contrapposizione con quanto deciso dall’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale con direttiva n.45555 dell’8 luglio 2013 concernente “Modalità e condizioni per la presentazione , nell’ambito della riedizione per l’annualità formativa 2013/2014, delle proposte di percorsi formativi per il rafforzamento dell’occupabilità e dell’adattabilità della forza lavoro siciliana”.
Un episodio paradossale che potrebbe registrare strascichi nella già caotica gestione della Formazione professionale in Sicilia.
3 commenti
Sarebbe interessante, utile, necessario, oltre che corretto, informarsi bene prima di dare informazioni parziali e distorte.
1. I locali del liceo Vivona non sono in disuso ma parzialmente utilizzati a causa del mancato rinnovo del cpi (affollamento massimo consentito di 100 persone contemporaneamente);
2. Il citato regolamento comunale sull’uso dei locali scolastici, oltre che essere viziato da illegittimità (poiché vi è una legge che sottrae all’esclusione competenza dei Comuni i locali dati in gestione alle scuole ) é totalmente inapplicabile ad un istituto superiore afferenti alla provincia regionale di Trapani;
3. La storia insegna che l’attività di enti privati, il cui obiettivo primario è “non perdere il finanziamento”, poco o nulla incide sulla qualità dell’istruzione siciliana e sul gravissimo fenomeno della dispersione scolastica, anzi crea una ‘terra di nessuno’, o di pochi noti, (basterebbe approfondire un attimo le informazioni sui gestori e sui titolari per fare scoperte interessanti sugli interessi più o meno legittimi di alcuni protagonisti anche di questa vicenda…) che sottrae risorse economiche alle casse europee e regionali offrendo una formazione improntata all’improvvisazione, senza alcun collegamento all’offerta formativa territoriale;
4. Bene ha fatto e bene farà il consiglio di istituto di qualsiasi scuola seria e interessata al futuro della popolazione scolastica a non concedere l’uso di locali pubblici a chi non offre garanzie altre se non quelle di assicurare il solito posto di lavoro precario a pochi noti;
5. Infine, aspetto ben più serio, i ragazzi a cui tanto miserevolmente l’articolo fa riferimento potrebbero ben rientrare in un percorso di recupero scolastico, senza necessità di pietire una formazione senza garanzie di competenze e di sbocchi futuri.
La scuola è sempre pronta ad un dialogo con interlocutori affidabili e riconoscibili. Noi siamo per una scuola di qualità.
GLP
Lottare e lottare , ma lo stesso di niente
Prima di parlare o scrivere avventatamente è opportuno informarsi in onore alla verità . Certe accuse sono il frutto di un modus operandi stantio e sterile, di un fare politica scorretto. Il principio di ogni atto morale deve essere la ricerca della verità che conduce al vero sapere e alla vera essenza dell’uomo .