La linea politica dell’opposizione e del presidente Leonardo Pitruzzella è indirizzata a seguire nei prossimi giorni l’evolversi della produzione della documentazione da parte degli uffici comunali e dell’amministrazione relativa al piano decennale di riequilibrio e al rinnovo del contratto per i 69 precari.
In un prendere o un lasciare, sono decisi a restare per dare un contributo fattivo alla gravissima problematica o a lasciare l’incarico politico nel caso di un non soddisfacente lavoro sul futuro di Favara e sui dipendenti che rischiano fortemente il posto di lavoro.
Non ci sono dichiarazioni ufficiali, ma non resteranno con il cerino acceso in mano.
Piena disponibilità per raggiungere risultati apprezzabili o dimissioni piuttosto di essere considerati “erba di tutto un fascio” con la maggioranza di Manganella.
Tutto dovrebbe chiudersi nel giro di poche settimane, già a fine mese sarà deciso il futuro dei lavoratori socialmente utili e ci saranno i primi elementi utili a delineare quali saranno i sacrifici chiesti nei prossimi dieci anni ai favaresi.
Ovviamente, il maggiore controllo andrà a beneficio di tutti. Sarà, comunque, l’ultimo sforzo del gruppo di consiglieri che non condivide la guida amministrativa della città.
E in questa logica, già nella prossima settimana sarà molto probabilmente convocata una seduta straordinaria e aperta del Consiglio comunale. L’impressione è che il metodo di arrivare all’ultimo momento sulle decisioni importanti questa volta non funzionerà. Si vuole agire nei tempi opportuni, garantendo la partecipazione e l’informazione. Concetti che dovrebbero essere condivisi dalla maggioranza e dalla stessa amministrazione
1 commento
Credo che non sia fuor di luogo richiamare l’intervento di don Carmelo Petrone, autorevole rappresentante della Curia Arcivescovile agrigentina, che ha voluto fugare, alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC), talune opinioni espresse da rappresentanti politici favaresi, che magari, in questo momento, hanno ruoli apicali nelle istituzioni della Città………opinioni espresse nella discussione sulla predica dell’arciprete D’Oriente a conclusione del Venerdì Santo.
In merito a queste discussioni …….di cui tra l’altro sui occupa ancora il numero in edicola, di questa settimana, de “L’Amico del Popolo……….. Ecco cosa ha precisato don Petrone: “Le soluzioni allo stato sociale di Favara le deve trovare la politica che è chiamata ad assumersi le proprie responsabilità per venire incontro al forte disagio della popolazione. Così come la Chiesa locale, deve assumersi le proprie in riferimento al vangelo e al servizio che deve rendere all’uomo. Ad essa tuttavia spetta un compito sussidiario e non, come molte volte avviene (non solo a Favara), sostitutivo di compiti che spettano al pubblico”.
Purtroppo, un simile errato atteggiamento, come fa notare don Petrone, non si nota solo a Favara….. ma a Favara, forse anche per la particolare gravità della situazione, per proprio che sia più ricorrente o che, se non lo è già, poste certe premesse mentali errate, lo possa a breve più ricorrente diventare…….