Riceviamo e pubblichiamo integralmente il pesante documento all’indirizzo di Manganella di Area popolare a firma di Michele Montalbano, portavoce; i consiglieri comunali Antonio Fallea Gaetano Airò.
“La situazione politica, ma ancora di più’ quella amministrativa è diventata insostenibile, causa la negligente opera di amministrazione con la quale il sindaco pone in essere tutta una serie di atti che penalizzano la città e chi vive nel nostro territorio.
Certo, in tutto questo non è il solo ad avere colpe, se pensiamo ad alcuni assessori comprimari e servili e ad una maggioranza che irresponsabilmente sta conducendo la città al massacro.
Le ultime vicende come la scadenza dei contratti Lsu e gli asili nido sono solo una punta di iceberg che in ordine di tempo danno la schematica rappresentazione di come Favara è amministrata.
Purtroppo le linee che si tracceranno in seguito hanno come centralità la totale superficialità, che potrà coinvolgere tutto e tutti. I lavoratori Lsu, ai quali il nostro apporto mai verrà meno affinché si possa risolvere una situazione pericolosa e paradossale, un vero salasso sociale per la nostra città, posto che i funzionari del ministero sono stati chiari e netti sulla documentazione richiesta al comune, non possono essere oggetto di rivalsa politica, tant’è che sentire ancora il sindaco parlare di un ulteriore incontro con il ministro Alfano, suona come uno scarica barile rispetto ad un problema locale e siciliano. A Roma sono stati chiari davanti al sindaco e alla segretaria comunale sulla primaria certificazione della spesa certa che deve essere prodotta.
Paradossale ,quindi, volere incontrare il ministro dopo avere incontrato i suoi più alti funzionari…sarebbe più opportuno ricollegarsi con la propria burocrazia con cui lo scollamento è evidente .
Siamo ,comunque , speranzosi che si possa ridare tranquillità a tutti i lavoratori, compresi gli addetti agli asili che dopo 25 anni si trovano a subire le false promesse del sindaco, il quale a fronte di una disponibile facciata, nella pratica, priva la città di un essenziale sevizio all’infanzia. Dire che il bilancio votato il 31 dicembre scorso doveva dare stabilità sia a gli uni che a gli altri. Assistere alle consuete scene di disperazione per mantenere il proprio posto di lavoro, rende miserevole certa politica e chi la pratica ma contemporaneamente apre gli occhi al popolo tutto che non le manda a dire più a nessuno. Un giorno tutti ne risponderemo davanti alla propria coscienza.
In questa maniera non possiamo che attendere i prossimi eventi dove come sempre si darà la colpa ad altri strumentalizzando tutto e tutti, e portare avanti una malsana politica di veleni e rancori.
Area popolare sarà vigile affinché i diritti non diventino una misera concessione.