Ieri sera presente nell’aula Falcone Borsellino, con quasi tutta presente l’opposizione che ha rinunciato al gettone, alcuni consiglieri pagati della maggioranza sono entrati giusto il tempo dell’appello e se ne sono andati, mentre sono rimasti Gero Castronovo che non ha rinunciato al gettone e Caramazza e Distefano rinunciatari.
Ora se l’azzeramento del gettone è una libera scelta, comunque da rispettare, non dovrebbe essere lo stesso recarsi in Consiglio solo per percepirlo. Antonio Palumbo ha definito tale comportamento “uno schifo” suscitando “l’ira” di Manganella, secondo il quale certe parole non possono essere utilizzate all’interno dell’aula Falcone Borsellino. Ed è vero, salvo ad affermare che l’unica colpa del “compagno” Palumbo è stata quella di dire espressamente ciò che tutti stavano pensando, possibilmente, anche lo stesso sindaco, ché non è accettabile un rinvio per caduta del numero legale dovuto all’improvvisa assenza di consiglieri pagati. Cosicché stasera si continuerà nello schifo, non trovo altre parole, di percepire altri gettoni a fronte di una situazione allarmante per le casse comunali.
Sara Chianetta, bisogna darne atto, sta lavorando senza sosta per tagliare gli sprechi, per fare interessare i dipendenti comunali al loro lavoro, nel cercare e risolvere gli affitti pazzi del Comune e l’elenco è lungo. L’assessore Chianetta ha rinunciato all’indennità, così come ha fatto il sindaco e gli altri assessori, esclusi Lumia e Sutera. Tra i cittadini arriva un segnale positivo da parte della politica che in questo momento non è poca cosa. E non lo è in particolare per Manganella con un indice di gradimento basso. La politica si riaggredita.
Cito Sara Chianetta, ché accetta le critiche e si confronta. Ieri sera nel suo intervento ha cercato di unire la parte migliore del Consiglio senza differenza di maggioranza e opposizione. Del resto, giunti al punto nel quale siamo o si va avanti uniti o si va a casa e si libera una volta per tutte l’attuale scena politica. Di Manganella dico solo che rinunciando al suo compenso, rinuncia a oltre 30mila euro all’anno. A questo punto come possono essere definiti chi non ha rispetto del lavoro e dei sacrifici degli altri? Antonio Palumbo ha davvero esagerato? Questi signori meritano una qualsiasi difesa? Ci poniamo le domande e non ci diamo le ovvie risposte.
1 commento
Mi si dice da parte di un professionista serio ed autorevole come l’avv. Mimmo Russello, che una norma “Ad absentiam” nel Comune di Favara, già esiste e basterebbe solo applicarla per il bene comune…… Un richiamo ai responsabili che hanno il dovere di mettere in atto le procedure di applicazione ….. Applicata, avrebbe, tra l’altro, non solo un grande valore pedagogico e dissuasivo perché sottolineerebbe la gravità di un comportamento certamente non lodevole, da non ripetere…..ma sarebbe anche la migliore preparazione alla giornata della legalità…..quella vera e praticata……… Il bene della Città impone ad ognuno, secondo il suo ruolo, di non voltarsi dall’altra parte……