Gaetano Airò
“Gent.le sig. Sindaco,
avverto la necessità di esprimerle pubblicamente il mio disappunto in merito ad alcuni comportamentali che, mio malgrado, sono stato costretto a rilevare nel corso delle ultime sedute del Consiglio Comunale.
Mi riferisco, in particolare, ai fatti accaduti nell’ultima riunione del Consiglio Comunale, tenutasi ieri, nel corso della quale dovevano essere trattati argomenti importanti e delicati per le sorti del nostro paese.
Si proprio ieri, lei è la sua giunta eravate chiamati a rispondere sulla delicata questione del piano economico dei rifiuti e sul perché del continuo ritardo della presentazione dello stesso.
Ma chissà per quale motivo, di sicuro non giustificabile, visto che ha preferito rimanere comodamente nella sua stanza, non abbiamo potuto o meglio abbiamo affrontato in parte la delicata questione dei rifiuti, anche perché a non essere presente era pure il dirigente.
Fa specie, vedere in lei un comportamento del genere, mi sono sentito ridicolizzato dalle giuste parole dei presenti che affermava si trattasse di una “discussione da bar”. A questo lei l’ha ridotta.
Direi che non dovrebbe essere necessario appellarsi alle regole formali che determinano il corretto funzionamento degli organi comunali ma che dovrebbe essere sufficiente applicare semplicemente il comune senso di rispetto delle istituzioni e degli interlocutori, anche quando questi ultimi esprimono liberamente idee e concetti che potrebbero essere non condivisi da chi come lei dirige, in teoria dovrebbe dirigere la macchina amministrativa.
La disaffezione alla politica e la diffidenza che molti cittadini manifestano sempre più frequentemente è determinata anche dalla spiacevole sensazione che qualcuno interpreti le istituzioni come una proprietà privata dove ci si può comportare a proprio piacimento, talvolta ignorando chi, nel rispetto delle istituzioni che rappresenta, continua a fare il proprio dovere.
Voglio precisare che ciò che scrivo non serve per alimentare una polemica che sarebbe inutile e dannosa ma semplicemente per stimolare un confronto equilibrato che permetta di recuperare serenità e rispetto.
Per questa ragione sono convinto che in questa occasione non si registreranno inutili e sgradevoli tentativi di negare l’accaduto ma che si coglierà l’occasione per avviare una approfondita riflessione che si traduca in comportamenti adeguati alla dignità delle istituzioni che siamo stati chiamati a rappresentare”.