LA TERZA ANNUALITA’ DEI PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE RESTA AL PALO PER RITARDI ASCRIVIBILI ALL’ASSESSORATO REGIONALE ALLA FORMAIZONE PROFESSIONALE
“Ma lo sapete che, nonostante tante parole e ‘parate’ su giornali e televisioni (compresa Striscia la notizia) non è ancora partito il terzo anno dei corsi di formazione di circa 3 mila ragazzi, i quali non possono completare così gli studi per conseguire un misero diploma che possa consentire loro un eventuale impiego nelle categorie professionali da loro scelte (esempio meccanici, elettricisti, cuochi, camerieri, ecc.), in quanto la Regione siciliana, ancora alla data odierna, non è riuscita a varare la “voluta riforma” da parte di Crocetta, il quale, nella sua folle missione di scovare il marcio dappertutto, ha prodotto nei fatti il fermo totale di questa Regione in tutti i comparti”. Ad affermarlo Carmelo Mazzeo, Segretario dell’Unione territoriale del lavoro – Ugl di Catania.
“Nella fattispecie, questi studenti della formazione – aggiunge – hanno di fatto perso un anno in quanto ormai, per questi maledetti decreti regionali si dovrà aspettare già il prossimo autunno! E non mi venite a raccontare che il nostro Matteo Renzi, parlando a Bolzano, dove la disoccupazione giovanile è ai minimi termini, ha detto che i giovani di quella Regione escono dalle scuole di formazione professionale e trovano subito un lavoro, perché in quel caso è tutto l’apparato che funziona ed il buon Renzi lo sa e fa lo gnorri per non pagare dazio!”
il segretario della Ugl di Catania si chiede “Ma conosce davvero i problemi della Sicilia e dei siciliani? O fa finta che esista un’Italia tutta uguale, dal Trentino a Lampedusa?”
“Qui in Sicilia è da un anno che questi corsi di formazione dovevano già essere scuola – sostiene Mazzaeo – poi, a causa delle solite mancanze di risorse e lungaggini burocratiche (nostra maledizione!), queste classi non si sono potute aprire, condannando all’ozio questi ragazzi ma, peggio ancora, a pregiudicare il loro futuro! Sono ritardi intollerabili, lo ribadiamo con forza e sdegno”.
“Non si può continuare ad avere una Regione incapace e sorda – conclude il sindacalista – deve andare a casa chi non riesce a governare per far uscire dai pantani questa terra disgraziata. Abbia la dignità di confessare la sua incapacità politica e lasciare che i siciliani decidano a chi affidare questa Regione dimenticata da tutti”.