Il sindaco Manganella scrive un invito a tutta la stampa per accendere il faro dell’attenzione sul problema precari, al momento solo favarese, destinato a colpire tutti i precari della Sicilia se non andrà in porto l’operazione salvezza su quelli di Favara. I 69 lavoratori vivono da giorni all’interno del Palazzo comunale e questa, quando si dice la sorte, è la settimana della legalità festeggiata tutti gli anni in città. All’interno dei festeggiamenti ci sarà spazio anche per dare visibilità al loro problema.
“Mi pregio riferirvi – scrive Manganella – che domani a Favara è prevista la giornata conclusiva della Festa della Legalità, quest’anno giunta alla VII edizione.
E’ prevista proprio in questa giornata conclusiva la “Marcia della Legalità” che vede la partecipazione delle massime Autorità civili, militari, e religiose tra cui il Prefetto, il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Comandante Provinciale della GdF, del Corpo Forestale, della Guardia Costiera, etc.
Contestualmente, ci troviamo ad affrontare la grave situazione legata all’attesa dell’autorizzazione da parte della Commissione del Ministero dell’Interno alla proroga del rapporto di lavoro a 70 lavoratori precari del Comune di Favara, attualmente ferma per un dubbio sull’eventuale applicazione della norma inserita col Jobs Act dal 1 gennaio 2015, relativa al limite massimo del 20% di precari rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato di ogni Ente.
In pratica, se questo orientamento venisse confermato tutti gli Enti Locali della Sicilia (quasi tutti fuori limite del 20% di precari), si ritroverebbero nella situazione paradossale di non poter concedere alcuna proroga contrattuale al personale precario.
Tale problematica, quindi, non interessa esclusivamente il Comune di Favara, ma tutti gli Enti Locali della Sicilia.
I nostri precari hanno realizzato delle iniziative davanti il Comune, mettendo un presidio permanente fuori il Palazzo Municipale, che è stato listato a lutto.
Per domani, nel contesto della Marcia della Legalità vogliono gridare alla Sicilia, ai Deputati Nazionali e Regionali, ai Sindaci e ai colleghi precari siciliani, che il problema riguarda proprio tutti, non solo i precari del Comune di Favara, a difesa del posto di lavoro e a tutela dei propri diritti, messi a repentaglio dopo 20-25 anni di servizio negli enti locali da discutibili norme nazionali.
Per queste motivazioni, ritengo opportuno chiedere il contributo degli Organi di stampa locali, regionali e/o nazionali per sensibilizzare il mondo politico Siciliano e Nazionale circa la bomba a orologeria innescata sulla Sicilia e sui siciliani, già provati da una forte crisi occupazionale”.