Lelio Castaldo
Ero poco più di un ragazzo quando a Porta di Ponte venne a comiziare un signore che si chiamava Giorgio Almirante. Mi colpì la grande folla che assiepava Porta di Ponte e le vie circostanti; insomma non c’era posto per un solo spillo.
Stasera con Matteo Salvini ho rivissuto quasi quei lontani momenti. Solo che a differenza di Almirante c’era ancora posto per qualche spillo.
Felpa con la scritta Agrigento vota Marcolin, stanco, provato ma carico di energie. E’ il Salvini che, piaccia o no, siamo abituati a vedere in questi ultimi mesi; applausi a scena aperta, Movimento che cresce smisuratamente e Marcolin che comincia a creare seri, ma davvero seri problemi ai suoi avversari.
Inizia proprio lui, il candidato sindaco e gli applausi non si fanno attendere; si carica delle colpe degli altri, dei suoi avversari e dice: “Anche io, come loro, non ho fatto nulla per Agrigento. Solo che loro sono stati qui, io a 1500 km di distanza…”
“Agrigento, oggi, – ha continuato Marcolin – , ha la possibilità di un radicale cambiamento che possa proiettare la città verso posizioni che le rendano onore; perché Agrigento non è solo la Valle dei Templi. Agrigento è molto più altro ed è una città che va semplicemente amata. Certo, con un Parco Archeologico così vasto viene facile infangare il nome della città definita abusiva; cominciamo a restringere i perimetri del Parco e vedrete che la musica sarà diversa”.
Mentre Marcolin parla arriva il leader Matteo Salvini che prende subito la parola. Applausi, ovazioni e tanta ammirazione. “Non è possibile – dice Salvini – che Agrigento sia all’ultimo posto nella classifica della qualità della vita. Agrigento ha tutto, Agrigento è invidiata ovunque; Agrigento non può e non deve vivere questi drammi che non merita; con Marcolin gli agrigentini hanno la possibilità del riscatto, della rivincita, della dignità che merita. Se continuate a votare onorevoli, ministri e assessori regionali continuerete a rimanere sotto terra. Con Marcolin è la volta buona per spazzare via il passato e guardare avanti con grande ottimismo”.
Applausi, ed ancora: “Ecco il risultato di questa gente che a via di riciclarsi è sempre presente in tutte le competizioni elettorali. Agrigento ha un ministro che per la sua città non ha fatto nulla; è meglio se cambi mestiere e faccia un lavoro meno impegnativo…”
Poi, l’argomento del momento. “Nessuno è razzista, ma mettiamoci bene in testa che l’Italia è degli italiani e non dei clandestini; pare che il Governo renzi stia dando la precedenza a loro; tra l’altro c’è anche il serissimo rischio che nei prossimi sicuri sbarchi possano nascondersi delinquenti incalliti come quelli dell’Isis”.
Poi si è rivolto ad uno sparutissimo gruppo di contestatori, non più di nove persone che accusavano Salvini di essere un razzista incallito.
Salvini, ovviamente, non solo ha smentito chiarendo come stanno i fatti ma ha chiesto loro (che non sono razzisti!!!) di cominciare ad ospitare qualche clandestino a casa propria. Farebbero un bene a tutti. Peccato che quando Salvini ha detto questa frase quel gruppino di contestatori ha fatto finta di non sentire e si è girato dall’altra parte.
In effetti è stato così. Facevano quasi tenerezza anche perché la loro protesta non l’ha sentita nessuno. Però, a conti fatti, la proposta di Salvini è parsa a tutti assai appetibile. Loro, che accusano gli altri di essere razzisti, potrebbero dare una piccola mano all’Italia, allo Stato, alla Sicilia, ad Agrigento, agli agrigentini.
Erano nove; a conti fatti ospitarne due per casa significa togliere di strada 18 extracomunitari, far risparmiare allo Stato 675 euro al giorno, snellire la città che ormai è più nera che bianca (vi assicuriamo che noi non siamo assolutamente razzisti, ma ci atteniamo ai dati di fatto) e possibilmente si libera qualche casa popolare per i bisognosi locali che sono tantissimi.
Che protestare sia una cosa bella e positiva, lo sappiamo tutti. Il vero problema è che non bisogna solo apparire con magliette e scritte, ma rispettare ciò che viene scritto nelle magliette e nei “pizzini”.
Se predichi bene e poi razzoli con i piedi che cavolo vai a protestare? Rimani a casa e conta tutti i clandestini che quotidianamente passano sotto casa tua…
1 commento
Con tutta questa gente impresentabile non rimane che affidarsi alla lega. Chi avrebbe mai potuto dire che ad Agrigento la lega potesse prendere i voti? Negli anni gli attuali politici (che poi sono quelli di sempre) hanno pensato ai loro interessi. E’ arrivata l’ora, per protesta si votera’ lega. Forza Salvini! almeno un politico coerente con quel che dice, giusto o sbagliato che sia.