A Favara tutto è sempre di più, e a una parte di favaresi sta capitando di votare per il sindaco di Agrigento, quando, in buona sostanza, saranno amministrati da quello di Favara. Questo è un altro grande risultato della politica agrigentina e favarese del più recente ventennio.
E nell’ottica del sempre di più, un nutrito gruppo di favaresi si è candidato per la carica di consigliere del Comune di Agrigento. Del resto, perché non approfittarne? Considerato anche che altri non sono riusciti a definire i confini tra le due città, vogliono metterci le mani direttamente gli interessati.
Intanto, come “favaresi d’Agrigento” ricevono “le visite” di tutti i candidati a sindaco della Città dei templi e tutti promettono la cosa che sta a loro più a cuore: la definizione dei confini. Ad altro gli amministrati sono poco appassionati, ché dell’altro dovrà occuparsi il primo cittadino di Favara.
La forma ha superato di gran lunga la sostanza, ma in nome della legge non è pazzia. Non è considerata follia essere amministrati da due diversi sindaci. Come non lo è il possedere una abitazione a pochi metri dal centro storico di Favara e aver subito l’esodo forzato in virtù dell’ultimo censimento. Ed entra nella normalità una via con la doppia denominazione. E pagare le tasse ad Agrigento per usufruire dei servizi di Favara.
E sarà oltremodo normale che un favarese voti all’interno dell’aula Sollano su molte questioni che non lo riguarderanno direttamente.
Tutti è normale, i confini non sono stati definiti, ma la follia è stata servita.