Il 28 settembre scorso si dimetteva il vicesindaco, Angelo Messinese, seguito nel giro di poche settimane dall’assessore Giovanni Alaimo e più recentemente da Enzo Biancucci con delega ai Lavori pubblici e dall’assessore alle Finanze, Marilì Chiapparo.
Ad oggi solo Alaimo è stato sostituito con Morreale. Per il resto, si è andato avanti, si fa per dire, senza problemi o se ci sono stati nessuno ne ha avuto conoscenza.
Problemi o non problemi, se a Manganella fossero mancati i tre aiutanti in campo come l’aria che respiriamo non sarebbe passato inutilmente tutto questo tempo.
Non se ne è avvertita la necessità e non solo. Sui risultati positivi della sostituzione possono esserci ragionevoli dubbi, mentre sul mancato avvicendamento c’è la certezza che i contribuenti favaresi abbiano, almeno, risparmiato il costo delle relative indennità di carica politica.
Come a significare che quando il guadagno non c’è, la perdita è sicura. E la città non registra un solo guadagno da decenni per un locale uso sbagliato delle regole della democrazia, iniziando dal voto utilizzato in un modo che peggio non si può.
Lasciamo perdere, ché la storia è vecchia.
Mentre è opportuno sapere cosa accadrà in futuro.
L’Amministrazione Manganella e il Consiglio comunale hanno più volte fatto sapere di essere stati costretti ad aumentare le tasse e, per altri versi, a subire i ritardi per l’esecuzioni di lavori pubblici. Monti e i ricorsi al Tar delle ditte che non si sono aggiudicati i lavori sono stati, a loro dire, una sorta di tegola inattesa che è caduta sulla loro testa. I nostri eroi si definiscono “sfortunati”.
Monti, per fare un solo esempio, rientrerebbe a pieno titolo nella sfortuna, quando, invece, tutti sapevamo e sappiamo che i residui attivi calati in bilancio sono carta straccia. Carta inutile utilizzata per bilanciare le entrate con le uscite finanziarie, ma gli eroi nostrani preferiscono il teatrino e recitano il ruolo di sfortunati.
Ad ogni modo, a fronte di una crescente richiesta di sacrifici da parte dei cittadini, la politica deve essere in grado di dare qualche risposta in termini di miglioramento della qualità di vita.
Non se ne può più di sentirli piangere sulle casse vuote del Comune. E cosa più importante, non si può perdere tempo, ché l’anno prossimo sarà peggio se non si individuano immediatamente alcune soluzioni.
Quando si inizierà la lotta all’evasione fiscale? E il censimento del suolo pubblico occupato dai privati? Sul Prg e sul metano che si fa? E l’elenco delle domande che non hanno risposte è lungo.
Intanto, dicevamo, la politica non avverte il disagio di avere una Giunta scontata del 50 per cento. E se provassimo a scontarla del cento per cento? E se provassimo a fare lo stesso per il Consiglio comunale?
La città, certamente, risparmierebbe milioni di euro, eviterebbe danni incalcolabili e troverebbe la reale giustificazione del suo abbandono, ma ci sono le benedette regole della democrazia da rispettare, ad iniziare, dicevamo, dal voto.
2 commenti
Luca Caserta liked this on Facebook.
Davide Romeo liked this on Facebook.