I consiglieri hanno trattato con una certa velocità i primi punti posti nell’ordine del giorno riguardanti le surroghe e non solo. E’ stata approvata anche la modifica al Regolamento delle entrate comunali. Ma si sono fermati davanti all’approvazione degli aumenti delle tasse. Dovevano trattare la determinazione aliquota addizionale IRPEF anno 2015 e la determinazione Aliquote IMU E TASI ANNO 2015, ma hanno proposto il rinvio a domani sera alle ore 18. L’esigenza del rinvio è stata avvertita quando è arrivata la doccia fredda del parere dei revisori del conto. Nel parere la proposta dell’amministrazione riguardante il piano decennale di riequilibrio è giudicata “non idonea a garantire il raggiungimento del riequilibrio”.
Riportiamo integralmente le valutazioni contenute nel verbale del Collegio dei revisori del conto.
“Esprime le seguenti valutazioni: in relazione alla determinazione della massa passiva, indicata in euro 11.525.013,90, si rappresenta che la stessa, in mancanza dell’approvazione del rendiconto 2014, è priva di attendibilità e certezza;
in relazione ai mezzi di copertura, si significa che gli stessi, sebbene individuati per un ammontare addirittura superiore al necessario, non rivestono il carattere dell’attendibilità e certezza, essendo gli stessi subordinati all’approvazione degli atti amministrativi propedeutici stimati secondo una visione ottimistica.
Pertanto, alla luce delle superiori considerazioni, osservazioni e rilievi, il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, così come predisposto, risulta non idoneo a garantire il raggiungimento del riequilibrio”.
A questo punto, è sorto l’imbarazzo di approvare l’aumento delle tasse senza conoscere il destino del piano decennale. C’è, infatti, il fondato rischio che una volta approvati gli aumenti i favaresi dovranno sopportarli a prescindere dall’approvazione o non del riequilibrio decennale del quale sono atti amministrativi propedeutici.
Il rinvio di un giorno sarà utile a chiarirsi le idee.
Intanto, l’opposizione è determinata a non votare favorevolmente l’aumento delle tasse e il piano decennale di ripianamento del debito.