foto www.flash-screen.com
di COLAPESCE
Altri 70 lavoratori si aggiungono alle migliaia di operatori della Formazione professionale licenziati negli ultimi tre anni. Sono i dipendenti, o per meglio dire gli ex dipendenti, dell’ente di formazione Ecap di Agrigento.
La notizia che ha gettato nello sconforto le famiglie dei lavoratori era nell’aria ma l’attesa non è servita a stemperare il dramma che si è consumato. Sconforto che si aggiunge a quello dei tantissimi licenziati e rimasti senza lavoro senza un perché.
Un bel risultato quello del Governo regionale del presidente Rosario Crocetta: uno scenario quello della macelleria sociale in corso di ultimazione nel settore della Formazione professionale, le cui dimensioni superano ogni aspettativa.
Un dramma collettivo vissuto nel silenzio e nell’indifferenza.
La stessa che ha avvolto da qualche mese il comparto e dove non si registrano più reazioni collettive, se non qualche sparuto tentativo anonimo e senza seguito, segno tangibile del clima che si respira oramai. Nessuno tra gli 8 mila lavoratori del settore crede più nel miracolo.
I licenziati, in un settore dove le leggi regolamentano i processi di mobilità interna e non è previsto il licenziamento, sono ormai più di due mila e non c’è verso di arrestare quella che appare sempre più come una ecatombe sociale senza precedenti.
La stessa politica preferisce tenersi lontana dalle dinamiche del settore come volesse evitare eventuali contraccolpi di ‘varia’ natura rispetto ad un tentativo di interesse generale sulla vicenda occupazionale.
E così la smania di cancellare il settore e i lavoratori prende sempre più il sopravvento sulla necessità, invece, di trovare soluzioni adeguate e percorribili per salvare il diritto dei siciliani ad una professionalizzazione e quello degli operatori della Formazione professionale a proseguire l’esperienza lavorativa senza perdere la dignità di fronte alla società ed alla propria famiglia.
Uno sfascio senza precedenti che vede chiaramente responsabili tutti coloro che negli ultimi tre anni hanno solo ‘babbiato’ (scherzato) senza mai affrontare seriamente la riforma del settore. Nessuno può sottrarsi da questo tsunami sociale.
Lo stesso disegno di legge governativo giace miseramente in Commissione Lavoro all’Ars, segno del disinteresse e per certi versi della paura tra i politici di toccare con mano un qualcosa che appare sempre più come esplosivo.
La classe politica che ha sostenuto e tutelato all’Ars il Governo regionale degli oltre trenta assessori e dirigenti generali sostituiti in meno di 36 mesi, ha il fardello morale da portare sul groppone per i prossimi anni.
Migliaia di famiglie lasciate in balia della disperazione, orfani di una politica che ha fatto passi indietro, compiendo quella che tutti oramai chiamano con disinvoltura ‘macelleria sociale’.
9 commenti
Per quanto si possa essere preparati alla definitiva mannaia non riesci a liberarti dell’impotenza che s’ impossessa di te e il senso di fallimento che è ancora più deleterio in chi ha lottato con tutte le forze senza mai risparmiarsi, neppure le lacrime copiose riescono a sciogliere il nodo alla gola che soffoca e impedisce di respirare, percepisci solo la totale devastazione. Si, è devastante per l’anima, il cuore, la mente. La dignità calpestata e la consapevolezza che nulla sarà come prima, devi inventarti una nuova vita ma non sei pronta, non hai più la forza che hai usato e hai esaurito per non arrivare alla condanna definitiva e non hai vent’anni ma oltre cinquanta. Hai bisogno di tempo per elaborare e per comprendere fino in fondo che perdere il lavoro equivale a perdere la libertà e la dignità e comprendi che pur vivendo in mezzo a tanta gente, sei sola, la tua famiglia investita in pieno, è sola. Il mio pensiero va solo a chi ha attraversato e chi purtroppo è destinato ad attraversare questo calvario. A chi ha determinato e voluto questo sterminio va il mio totale sdegno, la stessa vita li punira’ e la matita dentro le urna li cancellerà dalla scena politica, spero per sempre.
Un detto siciliano dice: “nun sputari in cielu, ca in faccia ti torna” con rammarico commento questo articolo perchè tra il potere e le lobby ci stanno in mezzo le famiglie a cui va il massimo rispetto. Come fanno i politici ad affrontare un mostro da loro creato? inutile prenderci in giro, parte di questi centri di formazione sono stati, e sono dei vivai politici.Negli ultimi 30 anni la politica clientelare dei (cumpa! ci penzu ih; tu mi duni i voti) ha barattato e fatto scambi con tutti, pur di arrivare al potere. Che tutto ciò accadesse era scontato, bisognava solo aspettare. La Sicilia non può permettersi “visto i debiti” di continuare a sperperare soldi in formazione che si è rilevata scarsa ed inefficiente (salvo alcuni casi). Pertanto spero ed auguro a tutti i siciliani di non scendere più a compromessi, questo ci insegna la storia. Buona fortuna a tutte le famiglie coinvolte
Ci trasferiamo tutti in Bulgaria,alla ricerca di un lavoro, grazie crocetta e un grazie a tutti i farabutti che mantengono questa maggioranza consci che la Sicilia e i siciliani siamo nella disperazione assoluta!
Amavo il mio lavoro, ero un segretario amministrativo dell’ormai famoso ente CE.FO.P.
Volevo ringraziare di cuore il Sig. Crocetta, il Sig. Lombardo e tutte le organizzazioni sindacali per avermi rovinato.
Atutti voi grazie di cuore.
Viva la Sicilia!
Se in Sicilia può diventare presidente della Regione: Cuffaro, Lombardo, Crocetta ………., figuratevi se non si può far credere all’opinione pubblica che i responsabili dello sfascio del settore della formazione professionale sono i dipendenti, e che quindi è giusto che paghino con il licenziamento e lo sfascio delle loro famiglie, anche se la legislazione vigente ne garantisce la continuità lavorativa.
A livello nazionale le cose non cambiano di tanto, se i pensionati devono pagare come se fossero i responsabili della crisi. Chi ha raggiunto i requisiti per andare in pensione con le regole prima della scellerata legge Fornero, e a perso il lavoro, si vede sottratto per sette anni l’assegno di pensione, tutto l’assegno non una parte. Dopo i sette anni come premio se ci campa avrà una pensione pure pesantemente decurtata.
Questa è l’Italia che vogliamo.
Scriviamo al presidente della Repubblica?
Bentornati compagni! Evviva la rivoluzione! Evviva Rosario Crocetta! Finalmente, la sinistra al governo della Regione Siciliana.
Spero che finalmente i siciliani capiscano che i buoni, gli onesti , i migliori cioè i compagni sono realmente i più ipocriti, bugiardi e opportunisti della politica italiana. Riflettete e ricordatevelo alle prossime elezioni.
….. e perché NO ringraziamo tutti i personaggi di questa “ars” e soprattutto il capo gabinetto:” nelli scilabra” per la riforma….!
L’opinione pubblica ce l’ha con i dipendenti della formazione professionale, perché per lavorare nel settore si sono rivolti ai politici.
Rimproverano a noi dipendenti di non aver partecipato a un concorso.
Si informa l’opinione pubblica che i concorsi non erano previsti.
Se ci siamo rivolto ai politici, mi sembra che non è un reato, perché i politici non sono dei delinquenti, e perché per chi voleva insegnare nella formazione professionale, non esisteva altro modo per accedervi.
Comunque a gestire tutto il settore ci hanno pensato i politici con la consulenza degli amministratori regionali assistiti con benevolenza dai sindacati.
Il numero dei dipendenti, tutti i corsi programmati, i controlli, non sono mai state competenze dei dipendenti.
Adesso perché dobbiamo pagare, perché i politici non è vero che non sono delinquenti, o perché non è vero che noi non potevamo decidere niente?
A BUON RENDERE. I TRSPONDABILI SONO TUTTI. PRESIDENTE ASSESSORI DEPUTATI E DIRIGENTI VARI. PAGHERANNO! !!