Caldo africano e montagne di spazzatura per le strade della città dei Templi, minacciano la salute pubblica e accolgono i turisti. Per il sindaco Firetto si tratterebbe di “Una astensione abusiva in spregio ad ogni regolamentazione del diritto di sciopero. Siamo in presenza di un vergognoso ricatto che richiede una sana reazione. E’ bene chiarire ai cittadini che si tratta di una vertenza sindacale interna tra le ditte e i lavoratori, rispetto alla quale nulla può e deve fare il Comune. Nell’aggiudicarsi la Gara, infatti, le ditte hanno assunto l’impegno di garantire i livelli occupazionali. Per questa ragione, Comune e Prefettura hanno invitato le ditte a trovare un’intesa con le organizzazioni sindacali. Condiscendere alla richiesta di integrazione di ulteriori risorse finanziarie significherebbe tra l’altro, oltre che giuridicamente improponibile a Gara chiusa e aggiudicata, un ingiustificato ulteriore aumento delle tariffe a carico degli agrigentini. E noi, al riguardo non siamo disponibili. Siamo certi che la Prefettura vorrà adottare gli Atti conseguenti!”.
Non tarda la replica di Giancarlo Alongi che rappresenta il raggruppamento di imprese che gestisce il servizio.
Per Alongi “Ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Il comunicato stampa del Sindaco Firetto in merito allo sciopero in atto non rispecchia la verità. L’inspiegabile tentativo di ribaltare su altri la responsabilità di una decisione adottata dall’Amministrazione precedente con piena consapevolezza, non può che destare sorpresa e stupore.
Dalle riunioni effettuate in Prefettura è inequivocabilmente emerso, come dichiarato peraltro dallo stesso progettista nella stessa sede, che il costo delle 28 unità soppresse non è stato incluso nell’appalto, non per errore, ma per precisa richiesta dell’Amministrazione.
Nelle riunioni tenutesi in Prefettura, va precisato, che tra i i soggetti invitati a trovare una soluzione c’era anche il Comune, e non solo le imprese e le Organizzazioni Sindacali, come si cerca di far credere.
Il Sig. Sindaco, inoltre, per onestà intellettuale, ha il dovere di comunicare alla cittadinanza che l’impegno assunto dalle ditte circa la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionale era preceduto in capitolato dall’affermazione che “i costi dei lavoratori in argomento erano stati previsti nell’importo in appalto”, circostanza confermata anche a seguito di richiesta da parte di una impresa partecipante, prima della gara.
In conclusione, appare veramente strano che in una vertenza nella quale è in gioco la sopravvivenza di 28 famiglie agrigentine il Sindaco si tiri indietro con motivazioni pretestuose e prive di qualsiasi fondamento; comportamenti che non possono produrre altro che un inasprimento tra i lavoratori, nella già infuocata situazione.
Ci auguriamo che queste dichiarazioni non producano iniziative irresponsabili, che possano mettere a rischio l’incolumità fisica dei rappresentanti delle imprese.
Così come il Sindaco Firetto auspichiamo che la Prefettura adotti gli Atti conseguenti”.
Intanto, per la Cgil il caos che si sta verificando nella gestione del servizio di igiene urbana nel Comune di Agrigento era ampiamente prevedibile e la Giunta Firetto non può che assumersi la piena responsabilità del disagio che sta causando ai cittadini e ai lavoratori.
“Non è assolutamente sufficiente dichiarare – dicono il segretario regionale Claudio Di Marco e il segretario provinciale del Alfonso Buscemi – che il bando era stato predisposto dalla precedente gestione commissariale, e scaricare su di essa le responsabilità della inadeguatezza del servizio che si andrà a rendere ai propri concittadini.
La responsabilità politica di dare continuità ad un progetto che non attua processi virtuosi nella gestione dei rifiuti e determina il licenziamento di 29 lavoratori, non può che attribuirsi a questa Amministrazione.
Non e’ tollerabile invece, il ricorso a strumenti che alimentano il conflitto, con dichiarazioni qualunquiste che puntano a screditare i lavoratori agli occhi della collettività.
Piuttosto che cercare il confronto per trovare la soluzione più idonea per garantire un servizio efficiente in linea con le disposizioni vigenti, che punti a raggiungere livelli adeguati di raccolta differenziata, ci si trincera sulle proprie posizioni e si sceglie la strada di continuare a gettare paglia sul fuoco, nella speranza di trovare sostegno parlando alla pancia dei cittadini.
La protesta che i lavoratori stanno portando avanti è il risultato di una politica che rifiuta di assumersi le proprie responsabilità e offre, come al solito, l’opportunità di una soluzione futura là da venire.
Restiamo inermi di fronte a questa protesta che non riusciamo neanche noi a governare per chi vede davanti a se una prospettiva nera fatta di precarietà e disoccupazione.
Chiediamo comunque ai lavoratori di fare ogni sforzo, con grande senso di responsabilità, per evitare che questa protesta abbia conseguenze per cittadini agrigentini, e di farla rientrare nei giusti ambiti.
Alle Istituzioni, ed in primo luogo al Sindaco di Agrigento e a S.E. il Prefetto lanciamo un grido d’allarme e chiediamo un impegno affinché, al di là dei tecnicismi giuridici, si riapra il confronto volto a trovare le soluzioni più idonee alla ricomposizione di questa vertenza”.