“Le parole devono lasciare spazio ai fatti. Io e l’ex collega Agrò abbiamo lavorato per ridurre il costo del servizio almeno del 20 per cento. Questo è ancora il mio obiettivo e resto fino alla fine della vicenda. Ormai è una questione di principio, ho accettato l’incarico per aiutare la mia gente e non lascio prima delle conclusioni. Domani alle dieci sarò in Comune a lavorare sulla proroga e sul nuovo appalto”. Questa è l’immediata risposta dell’assessore Zarbo alla nota stampa di Manganella.
Per dovere di cronaca, le prime dichiarazioni di Gioacchino Zarbo pubblicate dal nostro giornale che hanno scatenato la polemica non sono frutto di una intervista programmata o di comunicato stampa. Ci siamo trovati per caso presenti in una discussione tra i consiglieri Milioti e Bottone e l’assessore. Adesso, siamo alle note ufficiali, in prima battuta Manganella e in seconda il suo assessore.
Bisogna riconoscere a Manganella, almeno in questa occasione, l’ottimo autocontrollo. Poteva licenziare di botto Zarbo e non lo ha fatto. A Zarbo si deve riconoscere la determinazione ad andare avanti. La “lotta” tra i due componenti della stessa amministrazione non deve distrarci sull’argomento risparmio del 20 per cento. Manganella continua a sostenere di dare carta bianca a Zarbo, mentre quest’ultimo minaccia di incatenarsi davanti al Palazzo comunale in caso di mancata riduzione dei costi.
E’ il momento dell’intervento dei partiti che qualcosa dovrebbero dire sulla particolare vicenda. Il loro silenzio non troverebbe alcuna giustificazione. La stampa, dal canto suo, ha fatto e fa quello che può, in assenza di conferenze e di diffusione di documenti ufficiali.
C’è la richiesta di convocazione della conferenza di capigruppo da parte di Milioti e Bottone, una buona fonte di notizie che aspettiamo a breve. C’è l’esempio di Agrigento, che ha puntato al risparmio dell’utenza. Può essere che Manganella sia disponibile a fare la stessa cosa, ma non ci è dato saperlo.