Sulla questione dell’affidamento del servizio di “assistenza tecnico/informatica e di supporto per la riscossione spontanea e coattiva delle entrate comunali” si è ormai al botta e risposta tra i consiglieri comunali Antonio Palumbo e Gerlando Nobile, da una parte, e Manganella, dall’altra. Ad accendere la polemica è stata la delibera dirigenziale sull’affidamento del servizio che costerebbe ai cittadini 439mila euro in due anni. Il sindaco sulla questione ha dichiarato che proprio oggi, convocata la dirigente, deciderà sulle determina della quale sconosceva, comunque, l’esistenza. Intanto, ha bloccato l’atto.
Alla dichiarazione del sindaco non hanno creduto Palumbo e Nobile per i quali “l’affidamento a terzi del servizio è il tentativo del sindaco di realizzare il sogno inseguito negli ultimi tre anni, ossia quello di sostituire l’AIPA con un’altra ditta”.
Immediata è stata la risposta di Manganella ai due consiglieri comunali che se avessero “conosciuto la sua storia personale e politica, non avrebbero scritto tali sciocchezze”. Per il sindaco ciò che è stato detto o “è in perfetta malafede o è disonesto intellettualmente!”
Adesso siamo al “terzo atto” quello della replica alla replica, mentre tra qualche ora, dopo l’incontro annunciato tra il sindaco e la dirigente, dovremmo conoscere il destino della delibera dirigenziale. Saranno, praticamente, i fatti a dirci da che parte sta il torto e la ragione.
Intanto, ecco cosa dicono Gerlando Nobile e Antonio Palumbo.
“Sarà il caldo di Agosto, sarà l’età ormai avanzata, sarà la naturale propensione a mentire, ma il Sindaco ha perso un’altra occasione buona per stare zitto.
In una nota diffusa alla stampa il Sindaco risponde al nostro intervento sull’esternalizzazione dei tributi mentendo in modo spudorato.
Il signor Manganella sostiene di non sapere nulla della determina dirigenziale con la quale si autorizza l’affidamento a terzi del servizio tributi e citando, da bravo maestrino, la legge Bassanini dice a noi “ignoranti” che il dirigente può agire alle spalle del Sindaco in piena autonomia.
A parte la fantasiosa interpretazione della legge data dal sindaco, lo stesso dimentica che nella determina iniziale la n. 365 del 29 giugno 2015 la dirigente richiama in modo chiaro la delibera di giunta (n. 59 del 30 aprile 2014) con la quale il sindaco autorizza l’affidamento in questione.
Il Sindaco è in mala fede o è un bugiardo?
Quanto al restante contenuto della nota, il livore e la rabbia con la quale è stata scritta ci lascia perplessi ed allibiti, sembrano le parole di un bambino beccato con le mani nella marmellata che dà la colpa all’amico immaginario.
Non entreremo nel merito delle offese distribuite dal sindaco a piene mani (comportamento che certo poco si addice a chi ricopre la massima carica istituzionale a livello locale), poiché sotto il profilo delle offese non siamo in grado di competere con lui, sicuramente in questo campo il sindaco non accetta e non ha bisogno lezioni da nessuno; entreremo piuttosto nel merito del particolare argomento.
Anche questa volta (come le tre o quattro precedenti in cui ha cercato di far passare l’atto) il sindaco non ha esitato a dare la colpa, di volta in volta, al dirigente, agli uffici e non ricordiamo più a chi.
Sulla questione della denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo al Sindaco che nelle determinazioni in oggetto non abbiamo ravvisato alcun reato, ma piuttosto la sua incapacità di far funzionare gli uffici e la mancata prontezza nella predisposizione di tutti mezzi necessari a garantire la riscossione.
Eppure il sindaco ha avuto, a suo tempo, una gran fretta nel revocare la convenzione con l’Aipa, ed oggi forse accorgendosi del grave errore decide di rimediare e di fare marcia indietro una marcia indietro che costerà ai cittadini favaresi cittadini 439.200’00 €.
La cosa che però ci fa riflettere e ci preoccupa è che nella nota il Sindaco parla di una eventuale “ditta amica” alla quale affidare il servizio, poiché nessuno di noi ha mai parlato o ha mai fatto riferimenti del genere ci chiediamo come mai è venuta in mente al Sindaco l’idea di giustificarsi e specificare proprio questa cosa? La gara non è pubblica? La commissione non è indipendente? Il bando non è chiaro e trasparente?
Il sindaco a nostro avviso ha due strade:
– dimostrare di essere una vittima di questo provvedimento ringraziandoci per aver aperto il caso, annullare immediatamente il provvedimento stesso ed agire se del caso contro il dirigente per aver prodotto un atto attraverso un’ interpretazione del tutto arbitraria della volontà dell’amministrazione.
– ammettere di aver mentito e di aver autorizzato il provvedimento che costerà 439.200,00 euro in soli 2 anni ai cittadini Favaresi.
In ogni caso ha, comunque, l’obbligo di chiedere scusa non a noi, ma a tutta la città”.