“Non funziona come dovrebbe ed è, nello stesso tempo, eccessivamente costoso. E la certezza di ciò che dico si fonda sullo studio a suo tempo fatto con l’ex assessore Agrò e dalla recente esperienza che mi ha portato per le strade cittadine ad assistere al lavoro degli operatori”. A parlare è l’assessore Gioacchino Zarbo che sta portando avanti la sua singolare battaglia per migliorare il servizio di igiene ambientale. Resta, comunque, singolare il fatto che sia un assessore a gridare i disservizi.
“Non parla nessuno, nessuno agisce, nessuno si ribella – continua Zarbo – i cittadini si lamentano, si indignano, ma alla fine della fiera, non si registrano azioni concrete per risolvere la problematica. Io, invece, non ho nessuna intenzione di essere complice del disastro stando zitto e buono. Mi ribello da cittadino e agisco da assessore. Anzi, il miglioramento del servizio è l’unica condizione che mi impone di restare in Giunta e di non lasciare l’incarico politico. Non me ne vado, se il sindaco vorrà licenziarmi, può farlo, ma per quanto mi riguarda, ho deciso di restare fino a quando non si concluderà l’iter di approvazione del nuovo servizio che si appalterà”.
In una realtà normale, le cose dette da Zarbo e le continue denunce giornalistiche provocherebbero una vera e propria tempesta che travolgerebbe l’amministrazione, la burocrazia e le aziende che gestiscono il servizio. A Favara non accade nulla. Ogni singolo attore sa perfettamente che il paese è una sorta di zona franca. Basta fare finta che tutto funzioni a dovere. E così l’amministrazione finge di non vedere e di non capire che il moltiplicarsi delle discariche abusive e figlio di un servizio porta a porta sbagliato, le ditte che gestiscono il servizio non ricevono le contestazioni ufficiali e per loro va benissimo in questo modo. Va bene agli operatori ecologici, in eccedenza come numero, non stressati dall’attività. A chi dovrebbe controllare la qualità dell’igiene pubblica, va bene due volte o forse tre.
2 commenti
D’accordo sul totale silenzio cittadino che potrebbe essere giustificato.
La domanda è; quale, il ruolo dei dirigenti, sono responsabili o no?
Con tutta la stima e l’amicizia desidero solo fare una riflessione politica, nella speranza che venga letta solamente come tale.
A me pare che adesso siamo proprio alle comiche, purtroppo penso, non finali.
Un assessore che dovrebbe “amministrare” invece fa il capopopolo che incita alla rivolta.
A leggere il virgolettato dell’assessore si resta di stucco: Lui che dovrebbe fare proposte, prendere decisioni, agire, intervenire invece si lamenta che la gente non reagisce, non protesta.
A parte che c’è un paese indignato e che non ne può assolutamente più, ma cosa dovrebbe fare prendere i forconi?
Ma se i cittadini dovessero farlo, lo capisce l’amministratore rivoluzionario che i cittadini il forcone lo dovrebbero prendere, anche, contro di Lui?
Alcune domande sorgono spontanee.
1. Ci Spiega una volta per tutte contro chi, l’Assessore, sta facendo La sua battaglia? Ci informi.
Vogliamo saperlo anche noi chi sono, almeno secondo Lui, i responsabili di questo disastro.
Ci vuole dire se sono i Dirigenti preposti, se è l’Assessore al ramo, se è il Sindaco o se sono tutti insieme, ovviamente tranne Lui?
2. Vuole avere la pazienza di spiegarci, per favore quale è il suo compito da Amministratore oppure è un gioco di squadra il suo?
3. Vuole dirci, considerato che ritiene il servizio parecchio caro, di chi sono le firme dell’attuale capitolato che mi risulta andato in gara dopo le precedenti proroghe e/o di quello del 2007? (probabilmente non conoscerò io nel dettaglio come sono andate le cose, ma l’informazione latita, anche la sua) .Ci informi.
4. Vuole dirci perché dopo circa un anno che fa l’assessore si accorge solo adesso che il disservizio, in tutta Favara, non è carente ma quasi inesistente e cosa ha fatto per migliorarlo?
5. Vuole dirci, sempre per favore, come intende abbassare il costo del servizio e chi vi si oppone?
“….. Non parla nessuno, nessuno agisce, nessuno si ribella i cittadini si lamentano, si indignano, ma alla fine della fiera, non si registrano azioni concrete per risolvere la problematica…..” “…..Io…..mi ribello da cittadino e agisco da Assessore…….” sono le parole dell’Assessore rivolte ai favaresi. Bene ci dica quale azione dobbiamo esercitare, visto che, secondo Lei, le azioni concrete adesso spettano ai cittadini e non all’amministratore.
Si metta Lei a capo della rivolta, organizzi una manifestazione popolare, io ci sarò e credo insieme a migliaia di persone.
E invece alla fine della fiera Lei Assessore Amministratore, anziché aspettare la protesta dei favaresi, se ha tempo agisca davvero, e non a parole, ponendosi degli obiettivi e raggiungendo risultati concreti, perché adesso nella città non si vedono.
Adesso si rivolta la frittata: anziché essere i cittadini che protestano contro l’Amministrazione è l’Amministrazione che protesta contro i cittadini che non protestano.
Siamo davvero la terra di Pirandello