“La mia candidatura è molto importante al di là di una possibile o improbabile elezione. Sono un giovane che fino ad oggi non hai mai fatto politica attiva, posso dire senza termini di smentita che rappresento il nuovo e in quanto tale fungerò da connessione tra il partito e chi condivide con me le idee e gli interessi dei giovani”.
A dirlo è Antonio Moscato candidato alla Camera nella lista del Fli.
Un giovane che appoggia Monti, il premier delle tasse e dell’aumento della disoccupazione, specialmente, quella giovanile, è quanto meno contraddittorio.
“Io vorrei portarvi a riflettere, con un esempio: se si costruisce una casa impiegando ferro, calcestruzzo e altro materiale occorrente in quantità minore rispetto a quello che è previsto nel progetto, con il passare degli anni e i vari avvenimenti atmosferici la costruzione subirà dei danni e poi magari un giorno con una pioggia autunnale questa verrà giù. Secondo voi il danno è stato fatto dalla pioggia autunnale caduta per ultima o da anni di eventi atmosferici avversi e da il non rispetto dei parametri progettuali e dal disinteresse nel porre un rimedio?
In linea generale credo che Monti abbia salvato l’Italia, sicuramente ha fatto degli errori e sicuramente poteva battere il pugno quando il Parlamento ha pensato solo a interessi di categoria e ha fatto ostruzionismo. E mi riferisco al PDL e al PD.”
E’ facile dire male degli altri e in molti utilizzano questo strumento per convincere l’elettorato, mentre sarebbe opportuno parlare dei propri programmi.
“Ci sono – continua Moscato – tantissime idee per lo sviluppo e soprattutto per il Sud, in particolare ho pensato che:
nei supermercati siciliani arrivano circa 1200 tipologie di uso quotidiano prodotti al Nord; perché non incentivare le industrie siciliane?
Faccio un semplice esempio, in Sardegna, negli scontrini è riportata la quantità di beni acquistati prodotti nella loro isola. Mentre la Regione sarda da premialità ai commercianti che promuovono i prodotti locali. I sardi fanno a gara nell'acquisto di prodotti locali, con grande beneficio per la loro economia.
Dall’esempio della Sardegna passiamo ad un altro tassello importante affinché ci sia sviluppo e quindi crescita che è la meritocrazia; deve andare avanti soprattutto nei ruoli di responsabilità chi ha le giuste competenze, conoscenze e voglia di lavorare. Affidereste voi un vostro caro che deve fare un intervento chirurgico al medico raccomandato? Allo stesso modo reagisce il mercato, che non si fida e non fa investimenti nel nostro territorio, guidato da raccomandati.
Sarebbe fondamentale, ma questa è un’idea che deve essere valuta attentamente per la complessità del reperimento delle risorse, riabilitare tutti coloro che oggi hanno contenziosi con gli uffici tributari dello Stato concedendo loro la possibilità di richiedere nuovi prestiti attraverso dei piani di rientro del debito pregresso e del nuovo debito e soprattutto sbloccando le autorizzazioni e le documentazioni inerenti.
Occorrerebbe di concerto con l’Unione Europea riformulare i regolamenti per la concessione dei finanziamenti a chi vuole intraprendere l’attività di impresa. Ovvero oggi per richiedere un finanziamento si deve possedere almeno il 25% della somma che serve per realizzare il progetto; purtroppo molti giovani hanno buone idee ma non hanno un capitale iniziale e molto spesso non hanno nemmeno i soldi per costituire qualche forma di società. Bisognerebbe quindi pensare ad un sistema che permetta a chiunque abbia un progetto valido di poter usufruire di questo importante sistema. È altrettanto importante snellire, per un target di età basso (18-35 anni ) i costi di gestione amministrativi di una società.
Occorrerebbe rafforzare il dialogo tra le università e il mondo delle imprese, permettendo a chi studia di fare un serio percorso di apprendimento pratico durante gli anni accademici.
Concludendo vorrei dire che tutto ciò, senza l’interessamento di tutti: giovani, meno giovani, professionisti ricchi e poveri, rimane un sogno”.
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