Con 11 voti contrari, 3 favorevoli, 1 astenuto e 15 assenti il Consiglio comunale ha bocciato il Piano economico finanziario servizio raccolta dei rifiuti solidi urbani anno 2015
Senza sconti gli interventi di Antonio Palumbo e Gaetano Airò a fine votazione. “La situazione non è più sostenibile – ha detto il rifondato – Manganella ormai solo e senza la sua maggioranza deve fare la sua scelta e liberare Favara. Da questo momento, non resterò, così come ho sempre fatto in passato, in aula per mantenere il numero legale e per non fare cadere le sedute. Il numero legale deve essere mantenuto dalla sua maggioranza politica che invece si assenta. Questa è vigliaccheria politica. Se avete i numeri continuate, se non li avete chiudiamo questa disperata esperienza”. Sono seguiti gli applausi di tutti i consiglieri d’opposizione e di buona parte del pubblico presente.
Gaetano Airò ha rincarato la dose. “Il sindaco vuole rimanere – ha detto – attaccato alla poltrona senza avere i numeri in Consiglio comunale. La votazione di questa sera è la totale bocciatura dell’amministrazione di una città che non vede l’ora della fine del mandato di Manganella”.
Manganella, dal canto suo, ha ribadito che resterà sulla poltrona di sindaco fino alla fine del suo mandato.
Questa che vi ho appena raccontato è la cronaca della conclusione di una seduta del civico consenso che ha registrato numerosi interventi dell’opposizione, nessuno della maggioranza, poco chiare risposte dei dirigenti presenti, a ancora gli interventi degli assessori Chianetta e Zarbo e del sindaco.
A proposito delle risposte dei dirigenti ai quesiti posti dalla minoranza, sarebbe stato maggiormente produttivo fare rispondere direttamente il sindaco così come ha fatto nella parte conclusiva del dibattito prima del voto con il suo intervento chiaro e costruttivo, comunque, ormai compromesso dalle “dubbiose” esposizioni dei dirigenti. Purtroppo Manganella, dicevo, è intervenuto solo poco prima della votazione. Ma, ripeto, è stato l’unico a dare risposte soddisfacenti e accettabili sul piano che si stava votando.
Non faccio la cronaca dettagliata di tutti gli interventi che hanno avuto come punto cardine l’elevato costo del servizio a fronte della sua scarsa qualità.
Interessante il ragionamento di Airò sulla mancata applicazione della diminuzione del 5 % del costo del servizio nel rispetto del dl 66/2014 sulla rinegoziazione obbligatoria, sulla applicazione della quale darà a breve una risposta la segretaria comunale, con la promessa di Manganella di applicarla dopo il parere della dottoressa Italiano.
Michele Lombardo ha sottolineato che il costo di gestione del servizio inserito nel prospetto dell’Ato è di euro 430.72, mentre nel piano finanziario è stato calato un costo pari a 515.361,77, con 84.610 euro di differenza che poteva benissimo essere detratta dal piano finanziario 2015.
Sugli stessi argomenti sono intervenuti anche Giuseppe Milioti, Giovanni Bennardo, Giuseppe Plicato e Maria Schifano.
Nella cronaca della seduta uno spazio particolare lo hanno occupato gli interventi degli assessori Chianetta e Zarbo.
Sara Chianetta ha parlato della necessità di una rivoluzione culturale che dovrebbero fare i favaresi in favore dell’ambiente attraverso il loro convincimento ad eseguire alla perfezione la differenziata e a non moltiplicare le discariche abusive.
Per Zarbo la richiamata rivoluzione culturale da parte della sua collega “dovrebbe iniziarsi dalle cifre calate nel piano. Non esiste un ufficio che abbia mai controllato il servizio. Si inizi da questo per fare davvero la rivoluzione culturale. Stiamo attraversando un periodo di grave crisi economica, le famiglie non ce la fanno ad andare avanti ed è compito della politica e nostro di tagliare i costi del servizio, se non vogliamo accumulare debiti su debiti. La gente non paga perché non può pagare, nel 2014 a fronte di un costo di 5,7milioni di euro abbiamo incassato solo 2,9 milioni di euro. In sette anni avremo un buco prevedibile di 30milioni di euro. Dobbiamo necessariamente tagliare”.
Intanto, il Consiglio comunale ha bocciato la proposta dell’amministrazione e per il 2015, di conseguenza, si applicheranno gli importi dell’anno precedente.