Una realtà normale, Favara non lo è, rispetterebbe la regola imposta dal legislatore che prevede la decadenza del Consiglio comunale per non avere approvato il Conto consuntivo.
Nella nostra città, purtroppo, assisteremo all’indecoroso spettacolo della riproposizione del documento contabile con la convocazione urgente di una nuova seduta entro giorno 27 di questo mese, termine assegnato dal commissario ad acta, già insediato da oltre 20 giorni con spese a carico sulla collettività.
E questo che ci proporranno è uno spettacolo già visto l’anno scorso quando l’approvazione è arrivata al “terzo atto” della commedia.
Ieri, intanto, il Conto consuntivo è stato bocciato “involontariamente”. Roba da piegarsi in due dalle risate, hanno sbagliato a fare i conti e a non considerare come voto contrario l’astensione. Sbagliando sono arrivati a pareggiare i voti contrari con i favorevoli determinando la mancata approvazione.
Poco fa, ho sentito il sindaco che non ha alcuna intenzione di modificare la proposta per ripresentarla, a questo punto dovranno essere almeno cinque consiglieri a chiedere al presidente Lupo la convocazione urgente del civico consesso con nell’ordine del giorno il consuntivo 2014, ché a casa in pochi sono disponibili a tornare.
Lo consente la legge, allo stesso modo per i gettoni di presenza, per le spese della politica. Consente, anche, il ricorso alla richiesta del ripianamento decennale del debito e guadagnare tempo fino alla scadenza naturale del mandato elettorale.
Ieri, in Consiglio comunale, Gaetano Airò ha fatto riferimento alla dignità, che è un concetto molto relativo, mentre quella che conta è la legge.
Chi oggi governa la città, e mi riferisco ai consiglieri, agli assessori e al sindaco, sa benissimo di avere perso la stima dei concittadini per una conduzione politica assolutamente inadeguata. Almeno una ventina di consiglieri si sono dimessi, altri non hanno accettato di subentrare in questa che è diventata una sorta di graduatoria ad esaurimento dei posti. Ho perso il conto degli assessori dimissionari, ma sono tanti.
Ogni cittadino avverte di essere amministrato male e non solo per responsabilità di Manganella, ché con lui c’è la sua maggioranza e, anche, l’opposizione che ha dimostrato di non essere unita.
Favara è diventata una sorta di nave alla deriva, con il consenso della legge.