Sette Cortili e Piazza Cavour affollati e forze dell’ordine presenti. Ormai Favara è entrata tra le città della Sicilia punto di richiamo e di incontro. Dovremmo innamorarci tutti di questo prestigioso risultato e puntare, insieme, a mantenerlo, a non bruciarlo. Ed è proprio la presenza delle forze dell’ordine a confermare che Favara è, oggi, uno dei maggiori punti di richiamo. La presenza notevole di Carabinieri e Vigili urbani è la conferma che per la Prefettura il pubblico c’è. E c’è tutte le sere.
Dovremmo proteggere il risultato mettendoci del nostro, chiedendo un maggiore impegno dell’amministrazione comunale. Uno per tutti, tenere la Biblioteca “Antonio Mendola” e il Castello Chiaramonte aperti al pubblico fino a tarda sera.
Fare in modo di stimolare la rinascita del tratto dell’antico Corso che va dalla Chiesa Madre al Carmine, dove sono in via di completamento i lavori di riqualificazione. Approfittare a piene mani della grande occasione regalataci dal notaio Bartoli e dalla Farm.
Non dovremmo appendere l’odiosa busta della spazzatura la sera, per non “stupire” i nostri ospiti. Cambiare mentalità nel considerare nostra la cosa pubblica e averne la stessa cura. Comprendere che l’arrivo a Favara di tanta gente è ricchezza per tutti e non solo per gli esercenti degli esercizi del centro storico. Se vengono la sera per la pizza, possono venire la mattina per acquistare nei negozi di abbigliamento, ferramenta, gioiellerie… E i favaresi non sono secondi a nessuno in fatto di qualità di prodotti offerti ai clienti.
Dobbiamo farcela da soli, ché ad aspettare la politica si perde solo tempo e non mi riferisco solo all’attuale governo della città, ché non ricordo più da quanti decenni si parla di rilancio del centro storico e poi nel giro di due, tre anni l’ingegno di Bartoli e il coraggio di un gruppo di investitori hanno fatto il miracolo.