“Dico a te! Provi a passarmi davanti, senza fermarti un attimo, giusto il tempo per scambiarci qualche informazione”. E’ il sindaco eroe Guarino che mi parla, proprio mentre stavo andando a rendere omaggio ad un altro grande socialista che giace in una tomba vicina alla sua, Filippo Lentini.
“Bravo, Filippo non merita di essere dimenticato. E’ stato un grande politico che ha dato lustro a Favara, alla Sicilia e al Socialismo”.
Poi mi sarei fermato qualche minuto davanti al monumento che ricorda il suo estremo sacrificio e l’immortalità degli ideali. Mi ha solo preceduto di qualche minuto, se avesse avuto un po’ di pazienza mi avrebbe trovato tutto per lei, senza bisogno di chiamarmi.
“Li ho rivisti!” Sindaco, compagno Guarino, dottore o come preferisce essere chiamato, per favore non cominciamo con la storia di Vittorio Emanuele, Re sciaboletta, che mi è costata una mare di inimicizie e vendette. Glielo dico subito, senza tanti giri di parole, chi ha rivisto, come dice lei, è il sindaco Manganella e pezzi della sua Giunta. Aggiungo che questa di oggi è l’ultima volta che li vedrà arrivare davanti alla sua tomba.
“Meno male!” Come meno male?
“Meno male si, li ho visti arrivare mesti e cupi. Facce da funerale, perfettamente adatte per l’occasione. Sinceramente mi sono preoccupato per loro. Erano così tristi che, ad un certo punto, ho pensato che sarebbe stato più opportuno che fossero i defunti a fare visita a loro nel palazzo comunale e non loro a noi. E’ accaduto qualcosa nella mia città?” Caro sindaco, siamo falliti.
“Come falliti? Falliti in cosa?” Falliti in quasi tutto, ma il problema più grande è il fallimento finanziario dell’Ente. Il Municipio non ha più soldi.
“Come ai tempi miei. Dove è la novità? Mancavano i soldi, ma eravamo ricchi di voglia di fare, di riappropriarci della democrazia, di lottare contro il latifondo, il malaffare, la mafia. Io ho pagato con la vita il riscatto di un popolo. Ho difeso i miei ideali prevedendone il prezzo. I favaresi sono un grande popolo, un popolo orgoglioso. Sapranno superare le difficoltà del momento, ma devono essere aiutati da chi odia e combatte il malaffare, la mafia e ama la democrazia. Adesso, devo andare, c’è Filippo che mi chiama ché è l’ora della nostra passeggiata”.
1 commento
Solo uno stupido non potrebbe capire che Favara ha bisogno di essere rispettata e mi pare che anche Il Sindaco Guarino lo percepisca dall’oltre tomba. Complimenti Direttore, lo tenga ancora un po in vita, favara ne ha di bisogno. FAVARA LIBERA