Disagi, disagi, disagi. Il crollo della porzione del ponte Verdura sta mettendo in ginocchio un intero comprensorio. Pendolari, produttori, autotrasportatori: una vere e propria odissea per spostarsi lungo il percorso battezzato alternativo che attraversa tracciati interni e centri abitati. Una strada inadeguata, poco sicura con circa 40 km di percorrenza in più rispetto alla normale tabella di marcia. A Ribera e dintorni la pazienza sta per esaurirsi. Oggi momento di confronto nella sede del Municipio tra il sindaco della città della arance, Carmelo Pace, altri amministratori della zona e le organizzazioni di categoria. Il quadro emerso è certamente allarmante, sotto tutti i punti di vista. “Siamo in grande emergenza”: questo il coro unanime. Il deputato nazionale Giuseppe Ruvolo bolla l’evento simile ad un terremoto. Si invoca una soluzione in tempi bevi. E la soluzione è attesa per la giornata di domani, quando ad Agrigento sarà presentato da parte di Anas e Genio Civile il progetto di intervento per superare le difficoltà.
E intanto sulla vicenda prende posizione anche la Cna di Agrigento che si dice visibilmente preoccupata per le gravi ripercussioni che il blocco della Statale 115, strada certamente strategica, sta causando agli operatori economici della zona e non solo. Bisogna correre subito, in tempi strettissimi, ai ripari.
“Qui c’è in gioco – si legge nella nota – il destino di numerose aziende, quello dei dipendenti, quello degli autotrasportatori. Costringere questo importante segmento, il cui stato di salute non è dei migliori per l’attuale pesante congiuntura, a fermarsi o a sostenere maggiori costi, legati ad un percorso alternativo decisamente più lungo, significa decretare la loro morte. E il nostro tessuto socio-economico non permettersi questo lusso. Noi, come rappresentati delle piccole e medie imprese, ci sentiamo fortemente chiamati in causa in questa vicenda che ovviamente interessa e coinvolge un po’ tutti. E per questo non possiamo e non vogliamo stare con le mani in mano in attesa che gli eventi facciano il loro naturale corso. La Cna è disposta a mobilitarsi attraverso le sue strutture affinché la soluzione venga individuata e realizzata con estrema urgenza. Lanciamo quindi un accorato appello alle Istituzioni competenti: si faccia in fretta, si realizzi una infrastruttura per by passare il tratto crollato. Perché il percorso alternativo individuato, oltre a non essere sicuro, comporta sacrifici economici, oggi non sopportabili dagli operatori. Se la questione non dovesse trovare un epilogo positivo in tempi ragionevoli, la Cna annuncia sin d’ora che chiederà ai governi, regionale e nazionale, il varo di misure e interventi da destinare alle aziende colpite da questo evento naturale. Ci riferiamo, ad esempio, alla defiscalizzazione o a particolari agevolazioni che possano risarcire i nostri operatori economici per i danni subiti” – conclude la nota.