Entro in Chiesa e nella sedia più vicina all’ingresso noto una busta strapiena di pane di tutte le forme, dal grissino al filoncino.
Ho l’abitudine, quando ho tempo, di andare in Chiesa giusto per recitare un Padre, un Ave, un Gloria e restare qualche minuto a parlare silenziosamente con la Madre.
Non sono un buon cristiano, non faccio parte di gruppi di preghiera, non frequento la parrocchia, ma questa abitudine la conservo, mi piace, mi da pace.
Spesso vado in Convento sulla collina San Francesco. E’ facile posteggiare, non c’è tanta gente e poi tra quelle mura ho trascorso la mia fanciullezza. Ai miei tempi i figli si mettevano in collegio e a me capitò la stessa sorte.
Stasera, entrato in Chiesa, dicevo, noto la busta con il pane. Fra Giuseppe mi informa che quella busta c’è tutte le sere.
C’è un uomo o una donna che tutte le sere divide il pane con i suoi familiari e con gli altri che non conosce, ma che vede nel Signore. Un bel gesto che, tra tante brutte notizie, mi andava di raccontarvi.
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