A volte tornano e la buonanima di Guarino, sindaco eroe di Favara, ha preso l’abitudine di venirmi a trovare. Il sogno è “testa ca camina” ed è difficile spiegarne le ragioni. Posso solo dire che fin dall’infanzia, Guarino per me è stato un eroe, uno dei più grandi. Ha sacrificato la vita per i suoi concittadini, rifiutando i compromessi e tirando dritto sulla strada della legalità e dell’ideale socialista.
Sarà la stima per l’illustre personaggio o un fatto a me inspiegabile, ma da quando Manganella è sindaco, Guarino mi viene a trovare in sogno, “testa ca camina”.
“Ho visto – mi dice Guarino – tre persone, due uomini e una donna in mezzo alle carte, preoccupati, silenziosi, ogni tanto guardarsi negli occhi e ripetere, quasi in coro, “mah!”. La donna dovrebbe chiamarsi Claudia, gli uomini, Giuseppe e Filippo. Il fatto mi ha incuriosito, si tratta di una seduta spiritica o cosa?”
Gli indizi, seppure pochi, non lasciano dubbi. Sono i componenti del Collegio dei revisori del conto, al momento chiamati a controllare la regolarità contabile della proposta di bilancio per l’anno in corso, che dovrà, dopo il loro parere, essere approvata dal Consiglio comunale, entro il prossimo 31 Dicembre.
“E questo ripetere continuamente “mah!” che c’entra nel loro lavoro”.
Nel risponderle posso aiutarmi estrapolando da una famosa barzelletta una domanda. Lei cosa direbbe, se qualcuno le raccontasse di avere avuto in sorte due figlie. Una maritata da tempo e l’altra schetta. E che continuando nella narrazione le dicesse che la maritata non ha figli, mentre la schetta è incinta?
“Direi mah!” E mah, per altri versi, ripetono i revisori leggendo le carte del bilancio. Vuol dire che, metaforicamente, stanno trovando maritate senza figli e schette con i figli.
Favara è praticamente in dissesto finanziario. Il Comune, in estrema sintesi, non ha liquidità e le entrate non riescono a coprire la spesa corrente. Mentre la politica sta scommettendo sul ripianamento del debito. Mi creda una storia lunga dall’esito incerto.
Lei, ai suoi tempi, in un simile caso, quali decisioni avrebbe adottato?
“Quassù, in qualche occasione, di questa vicenda ne ho parlato con il compagno socialista Filippo. E’ una situazione resa difficile da due principali cause. La prima è interna e l’altra esterna all’amministrazione. Cominciando dall’ultima, certamente i tagli ai trasferimenti finanziari dello Stato verso il Comune, hanno complicato la situazione rendendola drammatica.
La prima è dovuta al modo di amministrare la città. Non si arriva al problema dall’oggi al domani.
Vedi, Manganella non avrebbe alcuna responsabilità se il Comune avesse adottato tutti i provvedimenti per garantirsi le entrate. Prima azione la lotta all’evasione fiscale. A Favara si arriva all’assurdo ammettendo ufficialmente che un favarese su due non paga le tasse. Il Comune incassa sempre meno, rispetto all’anno precedente. A questo punto, i tagli finanziari, che pure pesano, diventano una scusa poco credibile. Manganella ha licenziato l’Aipa e dal punto di vista teorico ha fatto bene. La gestione diretta dei tributi è garanzia e risparmio per i cittadini, ma doveva togliere la ruota bucata e sostituirla immediatamente con quella di scorta. Invece, la macchina è rimasta ferma con tre ruote. Adesso, sta provvedendo, ma sarà difficile recuperare anni di tempo perduto. I danni li pagheranno i contribuenti virtuosi, sempre e inevitabilmente i virtuosi, che non corrispondono con la parte più ricca della popolazione. Anzi, spesso, è il contrario. Il ricco ha mille modi per evadere, il povero può solo scegliere di non pagare e aumentare i suoi guai. Il lavoratore dipendente, il pensionato, chi ha un reddito non può evadere. Non vuole essere un’offesa, ma è proprio il caso di dire che è obbligato ad essere onesto. Ed è disperato.
Un’ultima cosa, dopo scappo ché mi aspetta Filippo, bisognava tagliare le spese sui servizi. L’ultima gara d’appalto per il servizio di igiene ambientale è stata aggiudicata con un ribasso da fottersi dalle risate e, intanto, si piange per la qualità dello stesso offerta ai cittadini.
Ha fatto bene quella parte di politici che ha rinunciato a qualsiasi compenso. Bravi! A proposito, so che Totò Broccia, il precario che ha rinunciato al gettone in favore di altri precari continua a non percepire compensi, bravo!
Ai revisori del conto una sola parola “coraggio”.
2 commenti
Egregio Franco,come sempre i tuoi articoli,scritti con il cuore,o meglio ancora da una persona che ama il proprio paese,non fanno una grinza. Molto bella la tua allegoria tirando in ballo il nostro amato Guarino, che direi di lasciarlo stare, perche corriamo il rischio che una notte di questa possa andare in sogno,agli attuali amministratori per dirgliene quattro!
Complimenti Direttore, il Valore aggiunto (Guarino) non fallisce mai, sempre attento, riflessivo e propositivo. Peccato che i nostri amministratori fanno finta di non capire. Gli onesti favaresi non possono più sopportare il peso dell’inefficienza di chi dovrebbe fare l’interesse collettivo. Comunque pazienza, il calvario sta per finire a maggio se la gente ha capito crediamo non ci siano più dubbi. Direttore, magari alla prossima puntata (Guarino) può chiederle di andare a visitare anche il buon Sasà?