Appena un paio di settimane fa, sulla vicenda mercato del venerdì, scambio di elogi e apprezzamenti reciproci. Oggi dal miele al fiele. Il vicepresidente del consiglio comunale di Agrigento Giuseppe Di Rosa, visti i suoi trascorsi nel mondo del calcio, si conferma un vero e proprio battitore libero. Dunque capace di sganciarsi per intercettare le palle vaganti e insidiose E al Comune di Agrigento azioni pericolose, o potenzialmente pericolose, non ne mancano.
Oggi il numero tre di aula Sollano si è scatenato, lasciando sul campo segni della sua presenza. E si è spinto all’attacco. Un attacco pure pesante. Ha chiesto le dimissioni del vice sindaco, Piero Luparello, e dell’assessore comunale Francesco Messina, a suo dire, rei “di avere assunto un comportamento istituzionalmente non adeguato, sia nella forma che nella sostanza, per quanto riguarda la questione legata ai collegamenti urbani assicurati dalla Tua”.
“Non possono permettersi di prendere in giro me, ma soprattutto la città – ha aggiunto Di Rosa – io continuo a denunciare i disservizi e il risultato qual è? L’immobilismo dell’amministrazione. Io non posso tollerare che gli agrigentini vengano penalizzati e mortificati”.
E a proposito dell’etichetta di battitore libero, Di Rosa puntualizza: “è un ruolo che mi pace. Non ho padroni politici e nemmeno elettorali. Il mio unico padrone sono i cittadini, a loro continuerò a rispondere del mio operato”.
E non si sono fatte attendere le reazioni dei due amministratori di Palazzo dei Giganti. Luparello precisa: “Per quanto riguarda il riferimento ad un incontro istituzionale che componenti che abbiamo avuto con i legali rappresentanti della società che contrattualmente gestisce il trasporto pubblico nella nostra Città, abbiamo per l’occasione affrontato le concrete possibilità per un miglioramento del servizio evidenziando le criticità a noi note e che sono state pure rappresentate da consiglieri comunali. Nessun’altra finalità ha avuto detto incontro, né poteva averne, e non quelle che talora albergano nella mente di chi vede ad ogni piè sospinto forme di illegalità.”
Anche l’assessore Messina, risponde a Di Rosa: “Dal momento in cui mi sono insediato sono stato promotore di un progetto denominato “Trasparenza e partecipazione” che prevede mensilmente l’organizzazione di una conferenza stampa per far conoscere lo stato dell’arte del programma consegnato al Sindaco nel momento in cui ho accettato la carica assessoriale. Per me oggi amministrare significa diversificare, proporre idee nuove, attuare una metodologia amministrativa diversa dalle logiche combattute in tutte le campagne elettorali andando contro, appunto, a coloro i quali in decenni di politica attiva hanno solo rivendicato ma mai prodotto. Io intendo la politica quale momento imprescindibile di cambiamento e diversificazione programmatica. Mi corre obbligo, pertanto, dare una risposta alle affermazioni del Consigliere Di Rosa. L’incontro voluto da parte di questa amministrazione era volto alla concreta risoluzione delle problematiche e ad un miglioramento dei servizi garantiti dall’ Azienda “T.U.A. Le mie azioni non sono mai state volte ad un inchino o ad una sorta di genuflessione verso alcuno, il contrario mi offenderebbe e sarebbe in contrasto con la mia “Forma mentis”. Azioni contrastanti al mio modo di pensare e di agire non mi vedrebbero né partecipante né promotore di alcun incontro. Faccio mia una frase di Don Bosco “Tu non devi essere un predicatore, ma hai una maniera efficacissima per predicare: il buon esempio” è su questo esempio di correttezza ed onestà che fondo la mia azione umana e politica”.