Riunioni, vertici. Ma anche prese di posizione e polemiche più o meno velate. Attorno alla chiusura del Ponte Verdura, a causa del crollo di una porzione di sezione stradale, la tensione sale da un giorno all’altro. I disagi per i pendolari e i danni per produttori, artigiani e commerciati cominciano a pesare. C’è in buona sostanza la Sicilia divisa i due.
E intanto arrivano le prime importanti risposte dopo la riunione che si è tenuta presso la sede del Genio Civile di Agrigento alla presenza dei vertici regionali dell’Anas, dell’Assessorato Territorio e Ambiente, della Protezione Civile e della Soprintendenza. E’ stata individuata la soluzione progettuale che potrà consentire la riapertura al transito, anche se in via provvisoria, del viadotto ferito.
"L'intervento – ha affermato l'amministratore unico dell'Anas Pietro Ciucci – prevede il ripristino immediato del collegamento stradale mediante la posa di tubolari in acciaio, atti a garantire il deflusso delle acque. L'Anas ha previsto, inoltre, un intervento sull'alveo del fiume".
La soluzione proposta, considerata di estrema urgenza, è stata accolta favorevolmente dagli Enti presenti all'incontro. I tempi previsti per l'esecuzione dei lavori, stimati in circa 30-40 giorni, e i dettagli saranno illustrati al Prefetto di Agrigento, Francesca Ferrandino, durante un incontro in programma la prossima settimana.
"Nelle prossime ore – ha continuato Pietro Ciucci – si procederà alla redazione del progetto esecutivo per una rapida approvazione, in sede di conferenza dei servizi, e per un pronto avvio dei lavori, non appena la magistratura avrà concluso le verifiche e avrà proceduto al dissequestro dell'area. Infine – ha concluso l'amministratore unico dell'Anas – è già stata avviata la progettazione dell'intervento definitivo di ripristino del ponte Verdura".
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