di Giuseppe Moscato
Mercoledì 23 dicembre alle ore 10.30 nel piazzale antistante il Convento di S. Antonio dei Frati Minori di Favara sarà inaugurato un presepe tradizionale allestito all’interno di un’imbarcazione utilizzata dai migranti per raggiungere la Sicilia.
La barca dei migranti come monumento all’accoglienza e alla solidarietà è proprio un’idea di Frà Giuseppe Maggiore e della “Fraternità Tenda di Padre Abramo”. Da anni impegnato per i migranti a superare le loro problematiche ed il doloroso percorso che li ha condotti nelle nostre terre, grazie all’impiego di un mezzo nautico – troppo spesso divenuto una tomba per uomini, donne e bambini in fuga da guerre e miseria – che questa volta porta con sé un messaggio di nascita e di speranza.
Disponibile la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle, che ha individuato nell’area portuale di Porto Empedocle un natante in legno di circa 10 mt. di lunghezza, 3 di larghezza e 8 tonnellate di stazza). La Barca era stata sequestrata nel 2014 e affidata in custodia dall’Autorità Giudiziaria all’Agenzia delle Dogane.
“L’imbarcazione costituirà un monumento al dialogo interreligioso e interculturale, simbolo di pace tra i popoli ed infine un ricordo per tutti coloro che sono morti in mare e non sono riusciti a coronare i loro sogni”, ha affermato Frà Giuseppe Maggiore che ha voluto ringraziare tutte le autorità (il Sostituto Procuratore della Repubblica di Agrigento Dott.ssa Brunella Sardoni, il Prefetto di Agrigento Dott. Nicola Diomede, Il Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Porto Empedocle Dott. Roberto D’Arminio, il Comandante della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle Capitano di Fregata Massimo Di Marco) che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante risultato. “Concluse le feste”, ha aggiunto Frà Giuseppe, “è inoltre intenzione della Fraternità sostituire le figure del presepe con quelle di San Francesco d’Assisi e del Sultano d’Egitto, in ricordo del celebre incontro di Damietta del 1219, a simboleggiare il dialogo interreligioso precorso dal Santo Patrono d’Italia e ritenuto possibile ed auspicabile anche ai nostri giorni”.