E’ stata denominata “Tallone d’Achille”, l’operazione nazionale di controllo sulla filiera di pesca portata avanti dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera su tutto il territorio nazionale e che ha, naturalmente, interessato anche la giurisdizione di competenza della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle. I controlli, svolti sia nei punti di sbarco lungo la costa che nell’entroterra agrigentino, si sono svolti dal 30 novembre 2015 al 10 gennaio 2016 ed hanno riguardato l’intera filiera della pesca: dai mercati ai centri di distribuzione; dalle pescherie alle mense aziendali; dai ristoranti alle gastronomie.
Gli accertamenti in mare sono stati finalizzati al controllo della licenza e degli attrezzi, della tabella minima di armamento, della regolare assunzione dell’equipaggio, alla corretta tenuta dei documenti di bordo ed al possesso delle previste dotazioni di sicurezza. “Nel corso dell’attività è stato rilevato il generale allineamento alle norme in materia da parte delle imprese di pesca e della maggior parte degli esercizi commerciali controllati – ci dice il Comandante Massimo Di Marco – grazie anche all’opera di formazione e sensibilizzazione della Guardia Costiera che si affianca ai periodici accertamenti svolti dai militari del Corpo con la consueta collaborazione del personale veterinario dell’A.S.P. 1 di Agrigento”.
Questi i numeri dell’operazione condotta nel Circondario Marittimo di Porto Empedocle:
– 28 militari, 2 unità navali, 2 mezzi terrestri impiegati dalla Guardia Costiera: 31 controlli effettuati; 10 sanzioni amministrative elevate per un totale di circa €. 13.000; 1 illecito penale segnalato all’Autorità Giudiziaria; 30 kg. di prodotti ittici sequestrati ed inseguito distrutti a norma di legge dopo le verifiche del personale veterinario dell’A.S.P., che ne ha dichiarato la “non idoneità al consumo umano”.
In particolare, sette sanzioni amministrative per violazione delle norme in tema di tracciabilità ed etichettatura del prodotto (di importo da 1.166 € a 1.500 €) sono state elevate: al direttore ed all’amministratore unico di un ipermercato di Agrigento, nonché al responsabile della ditta fornitrice di prodotti ittici con sede a Rimini; al legale rappresentante di una cooperativa di Favara specializzata in servizi di ristorazione ad enti pubblici e privati; al proprietario di una ditta di prodotti ittici congelati di Raffadali; al responsabile punto vendita di un supermercato di Agrigento; al titolare di una pescheria di Agrigento; al proprietario di un ristorante di Agrigento. Altre tre sanzioni da 1.500 € sono state elevate a carico di altrettanti venditori abusivi (due di Porto Empedocle e uno di Agrigento). Infine il direttore e l’amministratore unico di un ipermercato di Agrigento sono stati deferiti alla Procura della Repubblica per il reato di frode in commercio.