Il Consiglio comunale di Favara approva la Rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale che la Corte dei conti aveva posto come pregiudiziale a prescindere dai contenuti tecnici e numerici della stessa manovra.
Lo aveva evidenziato anche la Commissione del Ministero dell’Interno restituendo tutta documentazione ai magistrati contabili di via Notarbartolo che ieri mattina avevano sentito in udienza il sindaco Rosario Manganella e la dirigente del servizio Carmelina Russello, supportati dall’avvocato Giuseppe Ribaudo del collegio legale del Comune di Favara. Una rimodulazione, diciamolo subito, che potrebbe essere non valida non tanto per i contenuti numerici e deliberativi, ma in quanto non è prevista dalla Legge, per cui tutto il Piano potrebbe diventare carta straccia.
Si proprio così. Come ha evidenziato il consigliere comunale Antonio Palumbo “la rimodulazione è stata prevista per i Piani di riequilibrio approvati nel 2013 e 2014, ma non nel 2015 come quello del Comune di Favara”. Triste realtà confermata dal sindaco Rosario Manganella che comunque ha detto di confidare in una proroga voluta dall’Anci (Associazione dei Comuni d’Italia) in quanto casi analoghi a quello di Favara ce ne sono parecchi in Italia. Proroga prevista da un emendamento presentato dall’on. Angelo Capodicasa proprio su richiesta del Comune di Favara e che, pare, possa trovare l’avallo della Commissione parlamentare. Se ciò non fosse tutto il lavoro potrebbe risultare inutile e il Piano sarebbe bocciato con il conseguente dissesto finanziario.
Ma ritorniamo al Consiglio comunale di ieri sera partendo dalla conclusione positiva del voto. 15 i consiglieri presenti in aula, ma con Airò e Palumbo che uscivano al momento dell’appello; 13 i votanti tra cui 12 si: Bellavia, Alaimo, Caramazza, Rizzuto, Nobile, Valenti, Castronovo, Distefano, Limblici, Milioti P., Montalbano, Schifano; 1 no Milioto.
La rimodulazione è stata spiegata in aula ai consiglieri (diversi distratti e disattenti) dalla dottoressa Russello. “Il comune ha effettuato tre manovre principali, il ripiano straordinario del disavanzo di amministrazione, il ripiano dei debiti e l’approvazione del bilancio di previsione 2015 – ha detto la dirigente – naturalmente i magistrati contabili si attendono i risultati reali del Piano per stabilire se è credibile o meno. Ma i dati dei vari interventi e delle misure programmate si avranno nei prossimi mesi ad iniziare dall’approvazione del conto consuntivo 2015, ma da un primo esame il segnale è incoraggiante soprattutto nella diminuzione della spesa corrente di almeno 3 milioni”. Insomma per la responsabile delle finanze comunali siamo sulla buona strada.
La rimodulazione operata parte dall’aggiornamento dei dati. Ai debiti fuori bilancio e le passività potenziali si aggiungono l’accertamento straordinario del disavanzo che è di circa 13,7 milioni, ai quali si inseriscono quelli delle riscossioni di dubbia esigibilità che vanno ad infoltire il fondo credito che non può essere toccato che sono di circa 17,8, cifra che nel primo decennio del Piano ammonta a 31 milioni che esteso nei 30 anni previsti fanno un totale di oltre 43 milioni di euro.
Secondo quanto spiegato dalla Russello “non sono tutti debiti nel vero senso della parole ma oltre la metà è relativa alla costituzione dall’accantonamento del fondo di credito per la garanzia dei residui di dubbia esigibilità”. Dal punto di vista tecnico la rimodulazione prevede: “Nella misura 1 è stata modificata l’azione di recupero degli oneri di demolizione pari a 1,4 milioni con le notifiche agli interessati che sono state effettuate. Nell’azione 6 si è avuto un incremento del recupero dell’ evasione fiscale con l’emissione del ruolo cattivo per l’ICI del 2007 pari a 700 mila euro; del 2008 per 304 mila euro ed infine per l’anno 2009 con la notifica dei pagamenti per 1,05 milioni di euro”. Si è già iniziato ad economizzare sui Servizi a domanda individuale, nota dolente. “La mensa scolastica è prevista solo per l’anno scolastico corrente, poi nulla più con un risparmio di 140 mila euro; gli Asili nido nessuna spesa per il 2015, si per il 2016 nessun servizio dal 2017 in poi. Risparmi anche sul personale con i pensionamenti ed il blocco delle assunzioni. Meno spese nel 2015 e nel 2016 per l’indennità di carica degli amministratori e i gettoni di presenza dei consiglieri. Previsione Imu in aumento dal 2016 ma anche una maggiore entrata tributaria prevista nel 75% “. Rimodulazione che ha convinto i Revisori dei conti che l’hanno definita coerente.
Non è così per il consigliere Antonio Palumbo che ha affermato che “la rimodulazione non si può fare perché la legge dice che è possibile solo per i Piani approvati nel 2013 o 2014. Avete gettato lo spauracchio dell’aumento delle tasse al massimo e il taglio dei servizi – contesta l’esponente di Rifondazione – ma il Piano lo prevede già, ci sono le aliquote al massimo e dal 2015 non ce l’asilo, la piscina è dal 2017 non ci sarà più la mensa scolastica. Il giudizio è negativo per l’intero impianto”.
Anche Gaetano Airó ha espresso il suo dissenso: “Non ho potuto studiarlo per mancanza di tempo poiché mi è stato trasmesso poche ore prima, comunque il giudizio politico è negativo. L’azione messa in atto non è efficace per i suoi contenuti basati sull’aumento delle tasse”.
Sulla stessa scia Francesco Milioto. “Stiamo caricando i cittadini di debiti fino al 2044. Ma il Piano è fatto di soli numeri che sappiamo non essere veritiero se non proprio falso. Non sono credibili per esempio le demolizioni l’Imu agricola”.
Il sindaco Rosario Manganella, com’è logico difende la sua manovra: “La rimodulazione non fa una grinza e tutto il Piano e darà la possibilità alle future amministrazioni di avere conti chiari e veritieri e non nascosti come è avvenuto fino ad adesso. Il Piano vuole salvare la città con il minor danno possibile, mentre il dissesto causerà danni enormi come il licenziamento dei precari e un ulteriore aumento, anche fuori dagli schemi delle aliquote massime, di tutti i tributi. La Corte dei conti ho avuto sensazioni ottimistiche così come sono fiducioso nell’emendamento presentato dall’ on. Angelo Capodicasa che prevede di estendere la rimodulazione del Piano anche per quelli attuati nel 2015, ci sono ottime canche di approvazione perché l’iniziativa è stata sposata dall’ANCI”.
Nessun consigliere di maggioranza interviene, il vice presidente Gaetano Caramazza, che ha presieduto la seduta, passa alla votazione, la Rimodulazione del Piano viene approvata e sarà subito trasmessa alla Corte dei conti e………… poi si vedrà.
2 commenti
Ridicoli!!!!!!!!!, in quel bilancio sono state messe a ruolo pagamenti che non esigeranno mai, la gente fatica a vivere e loro dicono di recuperare soldi per un entrata superiore al 75%. Davvero si può vedere il sole in un pozzo? Quel piano sarà bocciato, non è credibile (e loro lo sanno). Perchè perdere altro tempo? si provveda immediatamente per il fallimento, solo così ne potremmo uscire. FAVARA LIBERA
Anni persi a discutere del nulla. Il comune è in default: rassegnamoci, dichiariamolo ed usciamocene al più presto invece di perder anni con piani di rimodulazione fasulli.