Il nostro bravissimo Peppe Moscato ha raccontato in modo dettagliato e preciso la seduta del Consiglio comunale di ieri sera chiamato ad approvare la Rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
Non c’è nulla da aggiungere, solo una riflessione che sembrerebbe appartenere alla stragrande maggioranza di cittadini.
C’è da oltre un anno una fitta corrispondenza tra il Comune e la Corte dei Conti e il Ministero degli Interni. Richieste di chiarimenti, interventi della deputazione, ripianamento del debito, adesso la rimodulazione dello stesso, sedute urgenti e straordinarie del Consiglio comunale, missioni a Palermo e a Roma, telefonate.
Intanto, a distanza, dicevamo, di oltre un anno Favara resta sospesa tra il predissesto e il dissesto.
Un dilemma che pesa notevolmente su una città, già di suo, difficile da amministrare. Non voglio entrare nel merito delle responsabilità dell’amministrazione Manganella o di quelle che lo hanno preceduto. Voglio esternare il mio disappunto, che è quello della gente, dei cittadini, legittimamente in attesa di un giudizio che si basa sui numeri. E il giudizio non spetta al Comune di Favara, che doveva presentare documenti e li ha presentati.
C’è un Ente che ha presentato un piano di rientro del debito, convinto di potere evitare il dissesto, e una Magistratura contabile che deve giudicare la bontà del piano e lo stato di salute finanziario del Comune. Per la gente comune, io tra questi, è difficile comprendere questo trascorrere dei mesi senza avere una minima certezza.
La stessa campagna elettorale che si è iniziata risente, almeno al momento, di questa incertezza. Mentre l’aspetto maggiormente preoccupante è l’amministrare nelle attuali condizioni. A tal proposito di esempi se ne possono fare tanti, come l’approvazione del piano che potrebbe essere perfettamente inutile, eppure ha impegnato, non poco, gli amministratori e gli uffici comunali. Sindaco, assessori e consiglieri sono costretti a muoversi in una sorta di campo minato con le “mine” del danno erariale pronte a scoppiare sotto i loro piedi. Va da se che l’attività politica è frenata dall’incertezza, quando dovrebbe correre ormai alla fine del mandato elettorale.
Quanto tempo dobbiamo aspettare per avere certezze? Sono convinto che la risposta alla domanda non la conosce nessuno. Dobbiamo aspettare, logorarci aspettando e pagare i danni delle lungaggini.
1 commento
Solo per dare una informazione: il Comune di Campobello di Licata ha presentato nel dicembre 2014 il suo piano di riequilibrio al Ministero, ossia sei mesi prima del nostro Comune é, al momento, nessuna nuova anche per il nostro comune viciniore.
Quando si dice burocrazia.