“E’ fuori da ogni logica di una società civile che le mamme di Linosa e Lampedusa debbano affrontare i costi del viaggio fino ad Agrigento per fare vaccinare i propri figli e poi non poter far rientro a casa perché la nave non riparte”.
Questo l’amaro sfogo del Presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi, dopo aver incontrato le 25 persone bloccate da giorno 5 febbraio a Porto Empedocle che non possono far ritorno a casa perché la nave è in avaria e non si è ancora pensato a sostituirla.
Stamani D’Orsi si è attivato per cercare una soluzione immediata a questi “profughi”, come li ha definiti, trovando una disponibilità interlocutoria da parte dell’ingegnere Costa della Protezione Civile regionale e contestualmente allertando il Sindaco di Lampedusa affinché lo stesso deliberi lo stato di emergenza: consentendo in tal modo di ospitare in un albergo della città queste 25 persone tra cui una bambina di 20 mesi ed uno di sei anni. In mattinata il Presidente D’Orsi ha anche inviato una vibrata richiesta di intervento al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, affinché lo stesso ponga fine ad una vergogna nazionale di una popolazione isolata e prigioniera dell’inefficienza di questi collegamenti a singhiozzo tra Porto Empedocle e le isole di Linosa e Lampedusa.
“Debbo dire che ho trovato molta disponibilità ad intervenire da parte della Protezione Civile rappresentata in provincia – ha dichiarato al termine dell’incontro il Presidente della Provincia – Ma il problema deve essere risolto alla radice. Non si può più consentire questi sequestri di persona di agrigentini costretti per una banale vaccinazione dei propri figli ad affrontare le spese di viaggio e poi scoprire che non possono far ritorno a casa perché la nave è in avaria. E’ una terrificante situazione che mortifica la società civile”.