Vicenda rifiuti. All’Ato Gesa Ag 2 il primo passo verso la gestione diretta del servizio. Questa mattina quasi tutti i Comuni consorziati, attraverso i loro dirigenti delegati, hanno firmato una scrittura privata con la quale si impegnano a pagare, in via sussidiaria, le imprese che si occupano della raccolta della spazzatura. Un sorta di avallo in caso di inadempienza dell’Ambito territoriale.
“Sia in occasione della seduta di fine anno che in quella di inizio del 2013 – spiega il liquidatore Teresa Restivo – l’assemblea dei soci si è espressa in questa direzione. Con questa nuova formula il servizio sarà suddiviso in cantieri e non ci sarà più una cassa unica, quella della Gesa. Ciascun Comune, per capirci, ci verserà la quota mensile di sua competenza che noi prontamente gireremo al raggruppamento di imprese. Cosa cambia allora? Cambia – osserva Teresa Restivo – che prima si sparava nel mucchio. Anche i Comuni virtuosi, in caso di sciopero dei netturbini, venivano penalizzati. Adesso subiranno i disagi solo e soltanto le comunità le cui amministrazioni non avranno rispettato gli impegni del pagamento”.
E oggi nella sede dell’Ato c’è stato una via vai di dirigenti e sindaci . “Alla fine abbiamo ceduto – sottolinea Nuccio Sapia, capo dell’amministrazione di Casteltermini – ma la resistenza era dettata dal fatto che noi volevamo rivedere il pacchetto dei servizi, per contenere i costi e quindi per provare a fare risparmiare la nostra gente. Questa opzione purtroppo non ci è stata consentita”.
Chi esulta è l’amministratore delegato dell’Ati, Gerlando Alongi, “E’ una richiesta che facevamo da tempo – sottolinea – finalmente abbiamo ottenuto quello che volevamo. Per noi questa scrittura privata rappresenta una importante garanzia. Ovviamente non daremo seguito ai licenziamenti in quei Comuni dove i sindaci onoreranno gli impegni assunti”.