“Non ho condiviso le scelte organizzative e politiche compiute dal Segretario della Cisl siciliana, nonché reggente della Cisl agrigentina, Maurizio Bernava. Dal suo insediamento è mancato l’impegno preso a mantenere autonoma la Cisl dalla politica”. Sono le parole di Paolo Bunone che lascia l’organizzazione sindacale.
“La formula enunciata “DISTINTI E DISTANTI” è rimasta una chimera poiché non solo ha dato indicazioni partitiche, ma ne ha condiviso le impostazioni, dando direttive di voto specifiche ai dirigenti e agli associati della organizzazione – aggiunge – questo si è verificato, specie nelle primarie di Giuseppe Lupo del PD e in ultimo con Crocetta, con l’aggravante di attaccarlo dopo la sua elezione. Evidentemente non ha risposto alle sue aspettative”.
“Ultimamente, ha convocato al Hotel Addaura di Palermo, lo stato maggiore della Cisl siciliana, dove ha presentato gli uomini della organizzazione da votare e da fare votare ai propri iscritti – osserva ancora Bunone – l’aggravante in questo caso è che il movimento politico da votare, ed è la prima volta che succede, rappresenta soggetti che sono massimi esponenti del mondo economico di grandi capitali, di interessi corporativi e speculativi, nonché del mondo bancario, che per molti versi hanno aiutato l’evoluzione della crisi che stiamo attraversando”.
“Il problema vero è che Bernava ad Agrigento, non è “mai pervenuto” tralasciando gli interessi della organizzazione e dedicandosi all’interesse della politica, tradendo ripetutamente gli interessi dei lavoratori e l’autonomia del sindacato – conclude Paolo Bunone – mi riservo, di relazionare dettagliatamente e documentalmente nelle sedi opportune, le decisioni che mi hanno portato a lasciare la Cisl.”
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Il furbetto lancia la sua candidatura alle prossime elezioni e si sgancia dal sindacato che per anni gli ha fatto gestire potere
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