La campagna elettorale, si sa, è sinonimo di proclami e buoni propositi. Non ci si scandalizza certamente se i candidati, a sindaco nel caso specifico, ne elencano a iosa su tutti i campi dello scibile umano, andando, a volte, anche oltre quelle che sono le competenze del ruolo che, se gli elettori daranno il consenso, si andrà a ricoprire. La campagna elettorale a Favara inizia ad entrare nel vivo e lo sarà ancor di più dalle ore 12.01 del prossimo 11 maggio quando saranno ufficializzate tutte le candidature, quando leggeremo nomi e cognomi dei candidati a sindaco con gli assessori proposti e i loro programmi. Tralasciamo volutamente di parlare di candidati a consiglieri comunali poiché, ne siamo convinti, la partita qua non si gioca sul piano politico-programmatico, ma più semplicemente e umanamente su quello familiare e amicale.
Oggi Gabriella Bruccoleri, la candidata a sindaco della coalizione che vede insieme il PD, il NCD-Area Popolare (solo una parte denominata Favara Popolare, l’altra sta altrove), Sicilia Futura e la Lista civica Uniti per Favara, ha presentato il suo programma. Tenendo fede al motto della sua candidatura “Favara nell’Amina”, con il pathos che la caratterizza Gabriella Bruccoleri ha snocciolato il suo lungo ed articolato programma composto da sei aree tematiche e formato da ben 44 punti. Ma proprio l’ultimo punto, secondo noi, dovrebbe essere tenuto in evidenza poiché potrebbe condizionare tutto il resto, con i rimanenti 43 buoni propositi che potrebbero rimanere solo tali. Stiamo parlando della situazione finanziaria del Comune con il Piano di riequilibrio che, adesso, come decretato dalle Sezioni delle Autonomie della Corte dei Conti, può essere esaminato nel suo contenuto e nei suoi numeri.
E’ giusto chiarire questo aspetto, come specificato dal verbale dei magistrati contabili: “l’intervento normativo riconosce la facoltà di riformulare o rimodulare il piano già approvato o presentato “solo per consentire il ripiano del disavanzo scaturito dal riaccertamento straordinario dei residui (nei termini e con le modalità stabilite dall’art. 3 del decreto legislativo n. 118 del 2011 e dal decreto ministeriale 2 aprile 2015) ma lascia impregiudicati i vincoli normativi e gli impegni già assunti da ciascun ente al momento dell’approvazione del piano”.
I contenuti del programma e la cronaca della presentazione la potete leggere nel pezzo di Pino Sciumè, qui vogliamo evidenziare un altro punto, non elencato nei 44 del programma, quello del rapporto della candidata con le forze politiche che l’appoggiano, soprattutto nel passaggio (citazione letterale): “I partiti che hanno fatto pulizia nel loro interno”. Ad essere cattivi il pensiero va allo scontro con il sindaco Rosario Manganella, o alle divergenze con l’assessore Sara Chianetta, entrambi in “rotta” con il PD. Ad essere ancora più cattivi si potrebbero citare altri assessori ed esponenti politici di altri partiti che appoggiano la Bruccoleri, ma noi cattivi non lo siamo e i nomi non li facciamo. Come dicevamo la campagna elettorale è un insieme di tante cose che non c’erano prima e che, in molti aspetti, non ci saranno neanche dopo. Quest’editoriale non vuole essere un processo alle intenzioni, non è nostro costume farli e non abbiamo l’intenzione di iniziare adesso, per cui auguriamo alla candidata Gabriella Bruccoleri una buona campagna elettorale che seguiremo, come quella degli altri candidati, con attenzione e puntualità, informando passo passo di nostri lettori.
3 commenti
#ORABASTAORABASTA
” i canzi tremanu”
Discorso che fa rabbrividire pure il povero Peppino, citato per strappare un applauso da questo pubblico così preso dalle parole della santa dottoressa. Ahimè nulla potrà cambiare finché i fili dei pupi vengono tirati dai soliti burattinai…
Siamo stati cinque anni a Cinisi (dal ’78 all’83) a manifestare contro il Sistema di Potere Mafioso Democristiano, e a gridare sotto il balcone di Badalamenti “Esci fuori adesso, te lo facciamo noi un bel processo”. Dov’era allora la Candidata Sinnaca del pd-ncd? Noi non l’abbiamo vista. Troppo facile, per una poltrona, ricordare adesso Peppino con gli eredi mascherati di quel sistema: democristiani e figli di democristiani, oggi segretari e deputati del Pd-Ncd. Questa è mistificazione storico-politica, che fa affidamento sulla memoria corta o inesistente degli imbelli.