Favara ha ricordato oggi Gaetano Guarino primo sindaco eletto democraticamente alla fine della 2^ guerra mondiale, ucciso da un intrigo politico-mafioso 16 maggio del 1946. Nella ricorrenza del 70° anniversario della sua uccisione l’amministrazione comunale ha organizzato una sobria manifestazione per ricordare il suo illustre figlio. Alle ore 9.30 un corteo con in testa i piccoli gruppo folkloristico della scuola intitolata a Gaetano Guarino, alla presenza di diverse autorità religiose, civili e militari è partito da piazza Cavour per raggiungere il vicino Vicolo della Musica, dove avvenne l’assassinio.
Qui il sindaco, Rosario Manganella e il presidente del consiglio comunale Salvatore Lupo, hanno deposto una corona di fiori sotto la lapide che ricorda Gaetano Guarino, quindi il corteo si è spostato in via Palermo, dove c’è la casa della famiglia Guarino e dove il corpo del sindaco fu portato dopo l’omicidio. “L’amministrazione comunale – ha detto il sindaco Manganella – intende portare ad esempio delle giovani leve la figura di Gaetano Guarino che pagò con la vita la sua fermezza nei principi di legalità e giustizia”. La manifestazione è proseguita, quindi, presso il castello Chiaramonte con gli interventi della dirigente scolastica dell’I.C. “Guarino”, Maria Todaro; dell’autore del libro su Guarino, Calogero Castronovo; del professore Biagio Lentini e del nipote del sindaco ucciso dalla mafia, Salvatore Valenti. Sono seguiti alcuni contributi da parte delle scuole aderenti alla manifestazione. Un monologo sulla vita di Guarino e un elaborato multimediale a cura degli studenti del Liceo M.L. King; proiezione di un video, riflesioni sulla legalità e recital di poesie a cura degli alunni dell’I.C. “Guarino”. Le riflessioni finali sono state affidare all’On. Angelo Capodicasa, parlamentare del Pd.
Nato da una famiglia povera, la madre era casalinga ed il padre ebanista, Gaetano Guarino si laureò in Farmacia. Nel 1943 si iscrisse al Partito Socialista Italiano e divenne segretario comunale. Nell’ottobre del 1944 venne nominato sindaco dal prefetto ma si dimise dopo alcuni contrasti con i suoi assessori. Nel marzo 1946 vinse le consultazioni con il 59% dei voti e fu eletto sindaco. Guarino lottò contro i grandi proprietari terrieri che sfruttavano la locale manodopera e divenne la voce dell’umile gente Scelte popolari che non gli furono perdonate e dopo appena 65 giorni di sindacatura fu ucciso la sera del 16 maggio 1946. I responsabili del suo omicidio, nè quelli materiali nè i mandanti, seppur i nomi erano sulla bocca di tutti, non furono mai individuati ed arrestati.