Il possibile successo del M5s è un fatto sul quale nessuno avrebbe scommesso fino a un anno fa.
La Sicilia per decenni ha sopportato tutto e il contrario di tutto. Lo spettacolo visto è quello delle segreterie politiche affollate e di tutti in fila a chiedere il favore. Gli stessi diritti si sono trasformati in favori.
Dal Dopoguerra ad oggi la meritocrazia non ha trovato posto nell’Isola dove si è consolidato il clientelismo. La politica ha massacrato l’Isola e i siciliani, che hanno, nella stragrande maggioranza, accettato. Il prezzo più alto lo hanno pagato i giovani.
Nessuna ribellione e nessun cenno di controtendenza fino a quattro mesi fa quando il Movimento Cinque stelle ha incassato il 18,2% alle regionali, contro il 13 del Pd e il 12 del Pdl, e ha ottenuto quindici deputati regionali.
Adesso, Beppe Grillo ha posto la sua principale base in Sicilia. Vuole arrivare primo al Senato, vuole conquistare 14 dei 25 seggi di Palazzo Madama.
Sbaglia chi pensa al solo coinvolgimento dell’elettorato giovane. Al Movimento si avvicinano elettori di ogni ceto e di qualsiasi età.
Grillo può vincere su tutti, in Sicilia?
Difficile è averne la certezza. Sicuramente si è iniziata la rivoluzione, che può essere diversa da quella di Crocetta.