Prima Giuseppe Di Rosa, poi Andrea Cirino, ora Geraldo Alongi. Il gruppo del Pdl al consiglio comunale di Agrigento perde ancora pezzi. Si è pian piano ridimensionato dal punto di vista numerico. La formazione alfaniana era partita in cinque. Oggi, a distanza di circa otto mesi dall’insediamento, i fedeli sono rimasti in due: Alfonso Mirotta e Alessandro Sollano.
Partiamo dall’attualità: Alongi, che qualche giorno fa si era già dimesso da capogruppo, decide di formalizzare il suo divorzio dal Popolo della Libertà. E lo fa attraverso la diffusione di un ampio comunicato stampa. Diversi i passaggi significativi.
Ecco il primo: riguarda le Primarie, in vista delle Politiche, che non si sono celebrate. “Quelle in periferia andavano comunque fatte – osserva Alongi – o quantomeno la base doveva essere interpellata. Tutto questo non è avvenuto e lo smarrimento politico, o se volete la delusione politica, mi ha portato a questa decisione irreversibile”. E poi puntualizza: “Come Caligola aveva nominato il suo cavallo Senatore, così sembra essere andata all’interno del partito”.
Alongi, ex Udc, fa riferimento anche ai mutati scenari politici sia in Italia che in Sicilia. “Anche al Comune di Agrigento – afferma – in questo periodo sono cambiati tutti gli assetti, con interi gruppi che dalla maggioranza si sono portati all’opposizione. In sintesi, mal digerisco i nuovi inquadramenti politici nazionali, siciliani e agrigentini. Mi ritroverei a dover sostenere chi ieri ci voleva annientare politicamente. La grande ammucchiata nazionale (e soprattutto siciliana) non mi garba per nulla e questo mio atto, oggi, ne è testimonianza. Se devo essere sincero, con me stesso soprattutto, non pensavo assolutamente che, a distanza di appena qualche mese dalle elezioni comunali, mi sarei ritrovato a vagliare una situazione che mi porterà lontano e distante dal partito con il quale ho affrontato la battaglia comunale e successivamente, con forza, quella regionale. Qualcuno potrebbe dirmi “è colpa della legge elettorale”, a questo qualcuno rispondo senza esitazione che è colpa solo dell’ambizione personale. Alfano, che ho considerato, che considero, e che considererò persona intelligente e rispettabilissima, ha tentato la carta delle Primarie, è stato però stoppato e l’idea è andata in malora”.
Infine Alongi annuncia di assumere in aula una posizione di attesa. “La mia indipendenza politica oggi mi porterà ulteriormente ad una riflessione – sottolinea – con la speranza che la futura scelta politica che comunque andrò a fare, sia improntata su una democrazia interna e su una democrazia compiuta. Ho un sogno, che è sempre lo stesso: lavorare alacremente per il bene degli agrigentini attraverso un’azione politica improntata da sempre sulla dedizione al prossimo e sulla solidarietà sociale. Un ringraziamento e un affettuoso saluto ai miei colleghi del PDL al Consiglio Comunale che mi hanno sostenuto in qualità di capogruppo, nel segno di una immutata e immutabile amicizia.”
Nei giorni scorsi era emersa la volontà di Alongi, che lo ricordiamo è direttore dell’U.O. Hospice al San Giovanni di Dio di Agrigento, di sostenere alle Politiche il Pd per la presenza in lista del presidente nazionale dell’Ordine dei Medici. Chissà che questo non sia il primo passo verso la sua nuova collocazione politica. Vedremo
Nelle scelte di Di Rosa e Cirino qualcosa che li unisce c’è. Anzi qualcuno: si chiama Salvatore Iacolino, anche lui ormai un ex del Pdl. Il primo si era distaccato dall’europarlamentare in anticipo rispetto alla scelta fatta poi dallo stesso, alla vigilia della presentazione delle candidature per le Politiche, di mollare Angelino Alfano. Il secondo invece segue Iacolino: assieme approdano così a Grande Sud. Per Cirino si tratta di un ritorno.
2 commenti
Ormai è risaputo che da qualche mese circola voce di un incontro che doveva essere segreto, se cosi si può dire, tra un consigliere provinciale , un presidente del consiglio e un consigliere comunale di Agrigento con un deputato del pd.
Ammuccia ammuccia ca tuttu pari!
A quando il passaggio ufficiale?
Alla faccia della gratitudine!
gratitudine? per cosa?